Anche la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi 2026 di Milano Cortina si terrà in Arena invece che al PalaItalia di Milano.
Già ieri sera, subito dopo l’annuncio dato dal Comitato organizzatore, il sindaco Federico Sboarina si è sentito con il presidente del CONI Giovanni Malagò.
“Ho ringraziato il presidente perché questa bella novità è una nuova sfida che ho deciso di cogliere con entusiasmo – commenta il sindaco -. Entro il 2026 farò di Verona la città italiana più accessibile ai disabili. L’abbattimento delle barriere architettoniche è una battaglia di civiltà che per varie ragioni, in primis quelle economiche, si fa fatica a portare avanti. Ma da ieri la nostra città ha una responsabilità in più: diventare prima nel paese per inclusione. Abbiamo poco tempo, ma ricordo che non partiamo da zero. Nel 2018, siamo stata la prima Amministrazione cittadina ad adottare il Piano per l’eliminazione delle barriere, con un censimento degli ‘ostacoli’ in centro storico. Daremo attuazione al Piano e sappiamo già dove intervenire, ricorrendo anche ai fondi del PNRR dove, ad esempio, la Missione 1 stanzia fondi per intervenire in musei e biblioteche. Mentre in Arena, il grande restauro da 14 milioni che è in corso sta già andando in questo senso. Verona sarà accogliente per gli atleti nei suoi spazi pubblici, sarà ‘barriere free’ e accessibile. Penso, ad esempio, anche all’ascensore per il Teatro Romano e per raggiungere il museo Archeologico”.
Il PEBA ha censito 2.330 ostacoli nelle strade e piazze del centro storico, con una stima di 6 milioni di euro per l’abbattimento. Si va dai gradini alle scale, dai dislivelli alla banale presenza di cartelli stradali o cestini. Tra le prime criticità da risolvere ci sono piazza Bra e piazza Erbe, via Leoncino e corso Cavour.
“Entro la settimana vedrò il soprintendente Tinè per altre ragioni e gli sottoporrò anche questo tema per quanto riguarda l’Arena in vista del 2026 – aggiunge Sboarina -. Ma sarà importante anche il sostegno del presidente Luca Zaia e della Regione, che è stata fondamentale per il raggiungimento dell’altro grande obiettivo della cerimonia di chiusura di Milano Cortina 2026. Anche per questo, Verona dovrà essere all’altezza del messaggio inclusivo lanciato dallo sport. E’ infatti la prima volta che le due competizioni sportive, quella per gli atleti normodotati e per i paralimpici, hanno una connessione così stretta: dove finisce una comincia l’altra. Un unico simbolo per tutti che parte proprio dall’Arena, oramai consacrata come il palcoscenico internazionale della grande musica e dei grandi eventi. Faremo l’impossibile per rendere indimenticabile la prima volta di Verona città olimpica. Senza contare che abbiamo molto da dire anche in fatto di campioni. Oltre alla veterana Francesca Porcellato, delle 69 medaglie italiane a Tokyo, ben 13 sono state veronesi. Atleti che ho salutato alla partenza, ma che non abbiamo ancora festeggiato in Municipio.