A Verona, il primo trapianto di rene venne eseguito dal professor Piero Confortini il 29 novembre del 1968. Si trattava di un intervento pioneristico, il secondo di questo tipo in Italia, dopo quello portato a termine a Roma dall’equipe del dottor Paride Stefanini.
Da allora, nella nostra città sono stati realizzati 2400 trapianti di rene, con una media annua recente di oltre 100 interventi. Nel 2014, i trapianti eseguiti dall’apposita Unità Dipartimentale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata furono 105, nel 2015 sono stati 104, nel 2016 sono saliti a 110 e nel 2017 si è raggiunto il picco con 128, per assestarsi a 114 l’anno scorso. Questi numeri pongono il Polo Confortini e la nostra città tra i primi tre centri d’Italia per trapianti di rene.
Questi dati di eccellenza – raccolti in un report diffuso da Palazzo Barbieri – sono confermati da altri numeri che dimostrano come i veronesi siano particolarmente sensibili al tema della donazione di organi. Il Centro Nazionale Trapianti, infatti, ha comunicato che sono 5 milioni gli italiani che hanno esplicitato le proprie volontà in tema di donazioni di organi e tessuti. Nella nostra città, su 10.450 cittadini che hanno preso una decisione in materia ben 9.644 hanno dichiarato la propria disponibilità a donare, cioè il 92,3%. Una percentuale che fa di Verona la terza città italiana di medio/grandi dimensioni più generosa, dopo Bolzano (98,8% di dichiarazioni positive) e Genova che ha il 92,4%.
Per celebrare i 50 anni da quel primo trapianto di rene e per confrontarsi sul futuro di questa specialità chirurgica, sono stati organizzati, in Gran Guardia, due giorni di convegno.
Domani, giovedì 28 marzo sarà l’occasione per riunire nella nostra città i pazienti, i loro famigliari, i medici e gli operatori sanitari che, in questi anni, si sono occupati di trapianto di rene. Sarà possibile ascoltare le storie e le testimonianze di chi è stato operato, tra cui le parole della signora Rina, trapiantata 47 anni fa, che racconterà la propria esperienza.
Venerdì 29, invece, è in programma un convegno scientifico internazionale che riunirà alcuni tra i più importanti specialisti italiani ed europei.
L’evento è stato presentato ieri, a palazzo Barbieri, dall’assessore Marco Padovani, dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Integrata Francesco Cobello, dal capo dipartimento di Chirurgia Umberto Tedeschi e dal responsabile del Centro trapianti renali Luigino Boschiero.
“Quello raggiunto da Verona – ha detto l’assessore Padovani – è uno straordinario traguardo che, ad oggi, possono vantare solo Roma, in Italia, e una decina di città europee. Da parte dell’Amministrazione, quindi, c’è grande orgoglio per l’enorme impegno profuso in tutti questi anni, per l’attività di ricerca e per i migliaia di interventi realizzati che rendono la nostra città uno dei più importanti centri trapianto a livello nazionale”.
“Oggi, l’attività del Centro Trapianti di rene del Polo Confortini – ha detto il dottor Boschiero – permette di eseguire trapianti singoli o di entrambi i reni, da donatore deceduto o vivente e anche da donatori con gruppo sanguigno incompatibile. Per aumentare il numero di donazioni, vista la lista di pazienti in attesa, dovremmo accrescere la cultura del trapianto da donatore vivente che oggi, rispetto all’estero, rappresenta ancora una percentuale piuttosto bassa”.