Metà del cielo sopra l’agricoltura è rosa. 3000 di ‘Donne Impresa Coldiretti’

 
 

Tempo di bilanci di fine anno per Donne Impresa Coldiretti Verona.

Nei giorni scorsi le imprenditrici agricole veronesi si sono date appuntamento al Mercato Coperto di Campagna Amica per fare il punto sulle attività annuali e sulle prospettive per il 2022.
Sono circa 3000 le imprese agricole veronesi femminili, che rappresentano circa il 50% delle 7000 regionali, di cui oltre la metà socie di Coldiretti: sono una presenza determinante per il settore primario a livello locale e veneto.

Inoltre, è sempre più significativo il presidio di Donne Impresa ai tavoli istituzionali, come la presenza nel Comitato dell’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio e nella Commissione Pari opportunità della Provincia di Verona, che si occupa di temi dall’imprenditoria, alle pari opportunità, al sociale e all’educazione.

L’attività di Donne Impresa – spiega Chiara Recchia, responsabile di Donne Impresa Verona – non si è mai fermata, nonostante le difficoltà della pandemia, e sono proseguite le attività formative online e anche quelle dei vari gruppi. Con l’anno scolastico è iniziato il nuovo progetto per le scuole. Coldiretti, in collaborazione con Donne e Giovani Impresa, Pensionati e Fondazione Campagna Amica, ha sviluppato il progetto “Semi’nsegni… educazione civica ambientale alimentare”, un percorso educativo multidisciplinare di apprendimento, in linea con i più recenti sviluppi della didattica laboratoriale. A livello regionale, il progetto coinvolge circa 15mila alunni delle scuole primarie e secondarie. Sul nostro territorio hanno aderito al progetto 56 classi delle scuole primarie con 1500 bambini e 14 classi delle scuole secondarie con 500 ragazzi.
Con questa iniziativa – aggiunge Chiara Recchia – confermiamo il nostro impegno con il mondo della scuola, ritenendo molto utile il lavoro degli operatori agricoli legato alla crescita culturale delle nuove generazioni. Vogliamo aiutare i ragazzi ad acquisire concetti chiave su biodiversità, ambiente e territorio, considerare il valore del cibo in relazione al lavoro che comporta la sua produzione, sviluppare la manualità e il rapporto pratico con gli elementi naturali e ambientali, conoscere i processi produttivi in campagna, dalla semina alla trasformazione dei prodotti, raccontare e far conoscere la ciclicità delle stagioni. Fondamentale poi far conoscere il cibo e i principi di una corretta alimentazione”.

Durante l’incontro la coordinatrice di Donne Impresa Stefania Barana ha consegnato il premio Donne Impresa, giunto alla settima edizione. “Con questo riconoscimento – ha precisato – desideriamo premiare l’imprenditrice, l’impresa agricola o la persona che durante l’anno si sono distinte per originalità, innovazione, professionalità, attenzione al sociale sempre nell’ambito del mondo agricolo”.

Il riconoscimento per la determinazione e tenacia è stato vinto da Chiara Turazzini dell’azienda agricola Le Bianchette di Custoza; per l’innovazione ha ricevuto il premio Selene Rancan dell’azienda Riso Rancan di Isola della Scala e per il sociale Giovanna Girelli dell’agriturismo Girelli Nello di Bussolengo.

Nelle conclusioni, la vicepresidente di Coldiretti Verona Franca Castellani ha evidenziato che, sotto il profilo della capacità di spesa dei fondi europei e quindi del Programma di Sviluppo Rurale, il 38% della titolarità delle aziende agricole under 40 è rosa.
La campagna è il luogo dove più si esprime la vocazione all’accoglienza, all’ospitalità.
La propensione delle agricoltrici si registra per gli investimenti rivolti appunto alla diversificazione (42,3%) ovvero per gli interventi inerenti alla realizzazione di agriturismi, fattorie didattiche e solidali oltre che per le produzioni “non agricole” quali ad esempio gli estratti dalle piante come gli olii essenziali, biocosmesi, integratori alimentari dalle alghe, birra agricola.

E’ significativo – ha sottolineato – che l’appuntamento prima delle festività di Donne Impresa sia stato organizzato al Mercato Coperto, luogo in cui ogni settimana si possono trovare le eccellenze del territorio, proprio come nelle grandi e moderne città europee. Il mercato è anche un luogo di socialità e di sviluppo della cultura del cibo e dell’alimentazione con incontri formativi, presentazioni di manifestazioni territoriali, laboratori per bambini e altro”.

 
 

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