Buone notizie: non ne leggiamo abbastanza, questo è certo. E non perché manchino, ma perché la tendenza malsana è, oggi, quella di cercare l’impatto brutale sul pubblico: sangue e arena. Invece, considerati i tempi, avremmo bisogno di ascoltare, leggere più spesso di fatti positivi, di persone perbene. Il nostro presidente Mattarella ha dato un esempio, conferendo pochi giorni fa, motu proprio, quaranta onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” a donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza. Secondo questa linea, definita dal Quirinale, è stato nominato “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” anche il veronese Marco Ottocento,“per il contributo che offre nella sperimentazione di percorsi di autonomia sociale e lavorativa per le persone con disabilità“.
Marco è imprenditore sociale dal 1996; nel 2007 ha fondato a Verona, insieme alla moglie Luisa e ad altre cinque famiglie, la fondazione onlus “Più di un Sogno”, che si rivolge a persone con disabilità intellettiva e sindrome di Down e alla quale, ad oggi, fa capo un gruppo di organizzazioni non profit, che si dedicano ad un centinaio persone tra Verona, provincia e territori limitrofi, impiegando un pari numero di volontari e una trentina tra dipendenti e collaboratori.
“Siamo stati premiati – racconta Marco – non certo perché unici in Italia, ma come punti di riferimento e di spunto per fare altrettanto. La cerimonia al Quirinale è stata semplice, resa emozionante dai protagonisti, persone con grandi storie ed ho vissuto un momento molto intenso. Mattarella, che si è intrattenuto con noi, ci ha incoraggiato a proseguire sulle nostre strade, a fare di questo riconoscimento non un arrivo, ma una nuova partenza e io ne sono uscito più forte e motivato“.
Che ricadute ha avuto il riconoscimento? “Sono incrementati tantissimo i contatti con la nostra fondazione da parte di famiglie e organizzazioni per affiliarsi o cercare appoggio, da tutta italia: abbiamo aumentato visibilità e potenziale attività, ma sarebbe ancora più utile che l’attenzione arrivasse anche dagli enti pubblici, per garantire più sostegno“. La onlus, infatti, sta in piedi praticamente sulle proprie gambe: “il bilancio 2015 segna entrate da parte delle famiglie per il 16%, da parte degli enti per il 9% e tutto il resto è nostra produzione e raccolta fondi. L’ideale sarebbe un 33% da ognuna delle tre voci, equilibrando“. E non solo: anche contribuendo al welfare sociale: “già, perché noi facciamo anche formazione lavoro e creiamo inclusione, diamo un futuro ai ragazzi con disabilità anche nella prospettiva che, seppure un giorno i loro genitori purtroppo mancheranno, sapranno comunque andare avanti. Il nostro non è assistenzialismo, lavoriamo per un inserimento professionale ed umano a tutti gli effetti“.
Quale è il sogno di “Più di un Sogno”? “Ora è proprio quello di far in modo che il servizio pubblico si accorga di noi e di come operiamo; i centri diurni in cui vengono ospitati molti ragazzi con la sindrome di Down costano annualmente alla regione Veneto circa 27.000 euro a persona e non prevedono la successiva inclusione. Il nostro costo è meno della metà, circa 12.000 euro, e offriamo anche la formazione, prepariamo un domani; se dagli enti ci arrivasse quel 33%, 4000 euro, abbatteremmo costi che gravano sulla società tutta, miglioreremmo la qualità di vita dei ragazzi, creeremmo una perfetta sussidiarietà fra genitori, privato e pubblico“.
Un cerchio che si chiuderebbe… aprendo opportunità per tante famiglie e regalando un po’ di quelle buone notizie che a tutti servono per mantenere fiducia nella intima buona essenza del mondo.
Video da Sky TG24: la premiazione https://www.facebook.com/piudiunsogno/?fref=ts
“Più di un sogno” onlus conta varie sedi: all’ospedale di Zevio (via Chiarenzi, 2) ha realizzato un grande centro ambulatoriale, anche sede della segreteria, mentre altri ambulatori si trovano a Verona, in via Agrigento, 24. Dal 2015 le attività dedicate all’autonomia e all’inclusione sociale si tengono a San Giovanni Lupatoto (via XXV aprile), dove, alla cooperativa sociale “Vale un Sogno Onlus”, viene effettuata anche la formazione al lavoro. Dal 2014 è partita, inoltre, una collaborazione col centro clinico “Evolvendo” di Mantova.