Il veronese Marco Stroppa ha presentato, nei giorni scorsi, la sua nuova composizione per pianoforte.
Al Festival Printemps des Arts di Monte Carlo, una delle poche manifestazioni musicali che si è svolta con la presenza del pubblico, l’artista veronese ha presentato in prima esecuzione, i sui «6 études paradoxales” commissionati dal Festival Printemps des Arts e affidati alla pianista Marie Vermeulin.
Stroppa era l’unica presenza italiana nell’ambito della rassegna internazionale monegasca, ad una concerto dove per la prima parte del concerto, il tocco raffinato della pianista Aline Piboule ha proposto alcune pagine di musica francese di alcuni autori contemporanei di Debussy, coniugando amore per la natura, lirismo e poesia.
La novità della trentasettesima edizione della manifestazione erano le quattro opere commissionate appositamente da Printemps des Arts: “Snow on her lips…” composta dal musicista franco-argentino Sebastian Rivas; “Diario ellittico” ideata dal francese Frédéric Durieux; “Chante en morse durable” del francese Gérard Pesson; “6 études paradoxales” del veronese Marco Stroppa.
Marco Stroppa che si è già affermato nel panorama internazionale, appartiene a quella generazione di compositori che hanno imparato ad usare il computer da studente al Conservatorio, considerandolo, alla stregua degli strumenti della nostra tradizione musicale, un mezzo normale per la composizione musicale.