Marangona, ratificata la delibera di Giunta. Cugini vota contro

 
 

E’ arrivata oggi, ufficializzata dal voto del Consiglio comunale, la ratificata dell’Accordo di Programma tra Comune, Consorzio Zai e Provincia per lo sviluppo del comparto Marangona, con una serie di linee guida e di indicazioni impegnative rivolte alla Giunta e alle Direzioni comunali competenti principalmente indirizzate alla redazione di un Masterplan che, nei quattro Ambiti di Intervento Unitario ancora da attuare, garantisca un’attuazione equilibrata di tutte le destinazioni d’uso ammesse dal PAQE e coerente con la sua vocazione all’innovazione e alla ricerca tecnologica, e in linea con la necessaria transizione ecologica, la cui condivisione tra i tre Enti sottoscrittori condiziona la possibilità di pianificazione attuativa degli altri quattro Ambiti di Intervento Unitario in cui è suddiviso il Comparto C2, per espressa previsione contenuta nell’Accordo di Programma stesso all’art. 2, punto 24. 

Viene così data attuazione al progetto di sviluppo della vasta area in parte di proprietà del Consorzio Zai, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a Sud Est del Comune e compreso tra l’autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova.

La proposta di deliberazione, votata dall’aula in due stralci, è stata approvata nella prima parte con 28 voti favorevoli e 1 contrario (consigliera Cugini) e nella seconda parte con 22 voti favorevoli.

Significativo l’intervento della consigliera comunale di In Comune Jessica Cugini, in linea con l’Assessore Michele Bertucco e unica votante contro tra gli esponenti di maggioranza.

“Esprimiamo – ha detto – la preoccupazione che con questa delibera si va a ratificare l’accordo di programma del 2020 e la relativa scheda norma. Il buon lavoro fatto, con l’aggiunta nel testo delle linee di indirizzo  espresse dal confronto con i consiglieri comunali, non cambia purtroppo le destinazioni d’uso di un PAQE superato dal tempo ne’ le percentuali di verde nell’area, che restano non rispondenti alla necessità di una zona della città oggi a forte credito di verde, ne’ cambia le altezze degli edifici previsti. In un momento in cui si sta riscrivendo il PAT si poteva riconsiderare questi 150 ettari alla luce di uno sguardo più ampio e partecipato. Per questa la nostra contrarietà”.