Marangona, Comitato Verona Sud: “tante promesse che difficilmente saranno mantenute”

 
 

“Abbiamo letto l’ intervista al presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato rilasciata dopo la sciagurata ratifica dell’ accordo di programma tra Comune, Provincia e consorzio Zai da parte del consiglio comunale di Verona”.

Questo l’incipit in una nota del Comitato di Verona Sud sull’annosa questione della futura edificazione in località Marangona.

“Subito diventa chiaro che il masterplan tanto sbandierato dalla maggioranza e sopratutto dall’assessore all’urbanistica Bissoli come il documento che avrebbe magicamente trasformato la cementificazione di 150 ettari di terreno agricolo attualmente ricoperto da rigogliosa vegetazione e filari di alberi dal grandissiomo valore ambientale sui quali vivono una grande varietà di uccelli –
in una sorta di giardino idroponico posizionato sopra capannoni alti decine di metri. Peccato che lì, quando picchierà il sole, non ci andranno neanche le rane per non essere bollite lentamente.

Questo idilliaco quadretto (il masterplan) se non intralcerà troppo la costruzione dei nuovi
capannoni allora verrà tenuto in considerazione, altrimenti sarà fuffa, così come un consigliere comunale ha detto in commissione IV durante l’esame dell’ accordo di programma.

E che dire del corridoio alberato di due chilometri lungo la A4 che viene decantato come una grande vittoria per l’ ambiente e che secondo il presidente del consorzio Zai assorbirà 170 tonnellate di anidride carbonica l’anno. Sarebbe giusto chiedersi però quanta CO2 assorbe l’ attuale e ben consolidata vegetazione nell’area della Marangona e se è stato fatto un bilancio circa la CO2 assorbita nei due casi: ovvero prima e dopo il cosiddetto intervento di “sviluppo”.

Inoltre qualcuno si chiederà come mai gli alberi vengano piantati lungo l’ autostrada e non dall’altra parte lungo la ferrovia Vr-BO che sarebbe più vicina al quartiere di Santa Lucia e Golosine e quindi più fruibile dai cittadini magari con l’ allungamento fino a Dossobuono della frequentatissima pista ciclopedonale che parte da stradona Santa Lucia ed attraversa i quartieri di Golosine e Santa Lucia ed arriva su via Torricelli cioè praticamente a ridosso della Marangona…..
Semplice: perchè per legge (art. 26 D.P.R. 495/1992) è prevista una fascia di rispetto NON edificabile di 60 metri a fianco delle autostrade e di 40 metri dalle superstrade e quindi quell’ area lì non sarebbe comunque utilizzabile per il cosidetto “sviluppo urbanistico” della Marangona e molto probabilmente è una fascia di terreno che ha un valore economico molto più basso rispetto
a tutto il resto dei terreni. Quindi decantare quella alberatura è pura demagogia: si cementifica una vera area verde naturalizzata per cementificare terreno fertile piantando un po’ di alberi ove semplicemente obbligati a farlo”.