A quasi 7 giorni dal disastroso nubifragio che ha, per molti versi, cambiato per sempre il profilo ambientale della nostra città, il tema del maltempo continua a dominare il dibattito politico cittadino.
L’esatto verificarsi delle perturbazioni, perfettamente preconizzàte, in questo sabato, crea un insolito paradosso; si riaccende la discussione su come affrontare anche le prossime venture avversità meteorologiche.
“Leggo oggi sui giornali – commenta Massimo Mariotti, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia e presidente di Serit – dell’invito alla cittadinanza del sempre bravo assessore competente [Daniele Polato, ndR] affinché nelle prossime ore la gente rimanga barricata in casa.
Qui nessuno ama le facili polemiche ma proprio perché la sicurezza dei cittadini è un principio intangibile, credo di non incappare nel reato di lesa maestà se pongo la seguente domanda: quali interventi strutturali e di manutenzione sono stati previsti dalla affinchè non si ripeta il disastro che abbiamo appena vissuto?”
“E’ a mio modesto giudizio – prosegue Mariotti – una questione di metodo: si può chiedere alla gente di fare la propria parte solo una volta che si è fatta la propria. E se questa è stata fatta, allora va spiegata.
Che interventi sono stati previsti? A quanto ammontano le risorse stanziate?
A chi si stanno chiedendo ulteriori fondi?
Quale il piano di Acque Veronesi a fronte del disastro avvenuto?
Quale quello di AMIA rispetto al verde pubblico e alla sua manutenzione?
Perché in città stanno operando spazzatrici di altre regioni, le nostre municipalizzate non hanno uomini e mezzi sufficienti?”
“Capisco quindi gli inviti alla popolazione – conclude il candidato di Fratelli di’Italia – e capisco pure i cambiamenti climatici. Ma il piano sostanziale della questione è quello degli interventi e della loro penuria. Ho assistito in queste ore alla solita retorica sui bravi veronesi che si rimboccano le maniche e che non si fanno piegare dalle calamità. Tutto vero. La nostra gente è straordinaria.
Ma il rispetto a questa nostra tempra lo si tributa spiegando nel dettaglio ai nostri cittadini cosa si ha intenzione di fare. E viste le immagini della scorsa settimana, suggerirei di approntare qualcosa di poderoso. Alla nostra città serve una cura da cavallo. L’invito a rimanere chiusi in casa, così, senza ulteriori spiegazioni, ha invece il sapore del fatalismo sconfortante”.