L’ultima Bohème, con Carmen e Aida in Arena

 
 

Giovedì 25 luglio, alle 21.15. Il capolavoro di Georges Bizet torna nello spettacolo grandioso e cinematografico di Franco Zeffirelli, con oltre 500 persone in scena e un cast di stelle. Protagonista nel ruolo del titolo è il mezzosoprano francese Clémentine Margaine, reduce dal successo riscosso insieme al torero Escamillo del baritono Luca Micheletti. Accanto a loro debutta una coppia in arte e nella vita: il tenore Roberto Alagna come Josè e il soprano Aleksandra Kurzak come Micaela. Si confermano nelle parti di fianco Alessia Nadin, Chiara Maria Fiorani, Jan Antem, Vincent Ordonneau, Gabriele Sagona, Fabio Previati. Sul podio torna il giovane maestro Leonardo Sini, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena, del Coro areniano preparato da Roberto Gabbiani e delle voci bianche di A.Li.Ve. In scena, la Siviglia di Bizet si arricchisce delle coreografie autenticamente spagnole della Compagnia Antonio Gades.

AIDA. Venerdì 26 luglio, sempre alle 21.15, torna in scena Aida, opera di Verdi divenuta simbolo dell’Arena, qui nell’allestimento ‘di cristallo’ curato da Stefano Poda, con piramidi di luce, trasparenze, laser, costumi originali sospesi tra iconografia egizia, alta moda e arte contemporanea. Interpreti fra i più richiesti della scena internazionale salgono sull’immenso palcoscenico: per la sua ultima recita in questo allestimento, Aida è Maria Josè Siri, mentre la rivale Amneris è Ekaterina Semenchuk. Nei panni dell’amato Radames torna il tenore Gregory Kunde, il gran sacerdote Ramfis è impersonato dal basso Alexander Vinogradov; il re etiope Amonasro, padre di Aida, è il baritono Amartuvshin Enkhbat mentre come Re egizio esordisce il basso Simon Lim. Completano il cast Francesca Maionchi (sacerdotessa) e Riccardo Rados (messaggero). Per la prima volta sul podio di Aida per questa stagione, Daniel Oren dirige i complessi artistici e tecnici di Fondazione Arena.

LA BOHÉME. Sabato 27 luglio, alle 21.15, va in scena la seconda e ultima rappresentazione de LaBohème. Il capolavoro di Puccini, in Arena dopo tredici anni di assenza, replica dopo il successo del debutto con la regia di Alfonso Signorini, la scenografia trasparente di Guillermo Nova, i costumi d’epoca, e un cast d’eccezione. Il titolo pucciniano racconta giovinezza, amicizia e amore, storie di vita vera sempre attuali, nella cornice della Parigi di metà ‘800. Vittorio Grigolo è Rodolfo, JulianaGrigoryan Mimì, LucaMicheletti è Marcello, Eleonora Bellocci Musetta, AlexanderVinogradov Colline, Jan Antem Schaunard, con Nicolò Ceriani, Riccardo Rados, Salvatore Salvaggio. Orchestra e Coro, voci bianche, mimi, acrobati e figuranti sono in scena diretti dall’esperta bacchetta di Daniel Oren, beniamino areniano che festeggia quarant’anni dal suo esordio in Anfiteatro nel segno di Puccini.

 
 
Mauro Bonato
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.