“I cittadini veronesi dell’area su cui operano gli ospedali di Villafranca e Bussolengo non hanno nulla da temere. Le schede ospedaliere adottate dalla Giunta regionale, e ora al vaglio del Consiglio, disegnano sì una nuova organizzazione basata sulla specializzazione delle due strutture, ma non tagliano servizi e cure”.
Con queste parole il Sottosegretario alla Salute Luca Coletto interviene sulle polemiche innescate dai contenuti delle schede ospedaliere, scaturite dall’applicazione in concreto delle linee approvate dal Consiglio regionale nel nuovo Piano Socio Sanitario Veneto 2019-2023.
“Per quanto riguarda Villafranca – puntualizza Coletto nel comunicato stampa – siamo in presenza di una classificazione provvisoria che, comunque, si vedrà di sistemare perché sia corrispondente ai servizi e reparti attivi nel nosocomio. Ma è una mera questione di etichetta, perché la sostanza c’è tutta, con un ospedale per acuti completo e qualitativo.
Per Bussolengo, rispetto alla precedenti schede, non ci sono né ridimensionamenti, né tagli. Si tratta di una destinazione specialistica di grande rilievo come la riabilitazione, che può mettere l’Orlandi sul piano di eccellenza riconosciuto a Motta di Livenza a livello nazionale
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“A questa prospettiva di eccellenza – aggiunge il Sottosegretario – rimangono affiancati servizi basilari, come il Pronto Soccorso, che è un Pronto Soccorso a tutti gli effetti e non un Punto di Primo Intervento, come si vorrebbe far credere”.
“Siamo di fronte a polemiche strumentali, alimentate da beghe politiche locali – conclude Coletto – che rischiano di creare allarmi ingiustificati nella popolazione. La realtà è che tra Villafranca e Bussolengo si è creato un polo della salute moderno ed efficiente, con una struttura vocata alle acuzie e una alla riabilitazione. Il che significa una risposta coordinata, completa e rispettosa del buon senso programmatorio, a tutte, ripeto tutte le esigenze di cura degli abitanti dell’intera area”.
Ah sì, certo!!!
Non fosse che nella ex Asl 22 gli ospedali di rete sono Peschiera e Negrar, entrambi privati e nel resto della provincia si aggiungono a Legnago e S. Bonifacio. L’ovest della Asl 9 è dunque privo di un ospedale di rete pubblico. Villafranca ha una struttura nuova e all’avanguardia ma non si vuole assolutamente farla funzionare come si dovrebbe. Se la gente dell’ovest della provincia deve scegliere dove andare a curarsi, è ovvio che vada nei due ospedali di rete anziché in uno di terzo livello, pur con tutti i reparti funzionanti; significa ad esempio che se si è colti da infarto, non si va certo a Villafranca ma a Peschiera. Dunque, quelle schede, così come sono, rappresentano la premessa per la chiusura dei due ospedali pubblici ed in particolare del Magalini di Villafranca, non specializzato, con buona pace delle fake news di Coletto e della Lega. Ma il popolino ancora gli crede, quindi, avanti tutta. Ogni società ha i governanti che merita.