Domenica 5 novembre, l’Orchestra di Fondazione Arena sarà protagonista del Mahler Festival all’auditorium Cariplo di Milano. La rassegna è organizzata dalla Sinfonica di Milano per festeggiare i 30 anni dalla fondazione della propria orchestra e 25 da quella del coro. Per l’occasione, oltre alle proprie forze, dal 22 ottobre al 13 novembre l’istituzione milanese ha chiamato altre 11 orchestre italiane d’eccellenza, fra cui quella dell’Arena di Verona, per ripercorrere l’integrale delle composizioni strumentali e vocali di Gustav Mahler, dalla musica da camera alle grandi sinfonie.
Il Maestro Marco Angius, applaudito a Verona lo scorso maggio in un programma che accostava Beethoven e Berio, dirigerà l’Orchestra di Fondazione Arena nella Sesta sinfonia di Mahler, una delle vette di tutto il repertorio orchestrale: una sinfonia scritta e riveduta fra il 1903 e il 1906 che contiene “tutto un mondo”, parafrasando l’autore, una sorta di viaggio dell’eroe (peraltro innamorato, con un tema dedicato esplicitamente alla moglie Alma) fra marce minacciose, ritmi inusuali, slanci romantici, abbandoni pastorali e uno scioccante finale tragico. L’organico smisurato comprende infatti 100 professori d’orchestra e una estrema varietà timbrica che aggiunge inedite percussioni alla classica orchestra tardoromantica, dai campanacci all’enorme martello che, coi suoi fatali colpi nell’ultimo movimento, ha dato origine al titolo con cui ancora oggi è più nota questa sinfonia.
L’ambizioso lavoro, della durata di 80 minuti, precedentemente è stato affrontato una sola volta nella storia di Fondazione Arena (2001) e si inserisce nel percorso dedicato al repertorio fra Ottocento e Novecento in corso nelle stagioni sinfoniche del Teatro Filarmonico di Verona: dopo l’inaugurazione 2023 affidata alla Quinta Sinfonia, Mahler tornerà a chiudere il 2024 con la “celestiale” Quarta.
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