Al Voto! Al Voto!
Cambia il tricolore.
E fu così che da verde, bianca e rossa, soprattutto rossa, l’Italia si svegliò verde, gialla e azzurra.
È evidente che le politiche degli ultimi cinque anni (solo per limitare l’arco temporale), hanno logorato gli italiani, che si sono visti superare nella preferenza governativa della politica di sinistra, da immigrati di ogni sorta.
Come hanno rilevato in molti, durante l’ultimo mese di campagna elettorale, gli sbarchi sono cessati, con buona pace per le già ricche tasche delle ONG.
Gli italiani hanno inteso che fosse giunta l’ora di smettere di farsi prendere per i fondelli da chi prometteva tagli e sviluppo e poi salvava banche amiche e aggiungeva nuove tasse.
Il nostro territorio ha espresso una chiara visione di svolta a destra, con la Lega capofila, seguita da Forza Italia e da Fratelli d’Italia.
La quarta gamba è rimasta al palo, e a parere nostro era evidente, in ragione della poliedricità dei componenti voltagabbana.
Al Sud ha vinto il reddito di cittadinanza, che sarà prelevato dalle tasche dei contribuenti virtuosi, posti storicamente in altre regioni produttive.
Su questo punto, la campagna dei 5 stelle è stata efficace, e gliene va reso merito.
Forse uno sguardo in questa direzione, da parte della coalizione di centro destra, avrebbe permesso la governabilità immediata del Paese.
Ora non resta che attendere l’ufficialità dei risultati e la composizione del Parlamento, e vedere come il Presidente Mattarella gestirà la situazione che vede Salvini quale candidato alla Presidenza del Consiglio, ed il partito con maggior suffragio a decidere le sorti della governabilità.
Probabilmente, subito dopo l’insediamento, nascerà un “gruppone misto” in cui confluiranno i pentastellati in rotta con Di Maio e Di Battista, che tra loro già hanno dato segni di insofferenza.
Ma questo è un altro film.
Nel frattempo torniamo a sventolare il Tricolore che esce ripulito dalle elezioni e che indica la strada maestra per il governo del Paese, non fosse altro che per vederlo sventolare i nostri avi hanno sacrificato la vita.