La progettazione, del valore complessivo di circa 4 milioni di euro, è stata avviata nel 2017 e fa parte di Horizon 2020, il programma europeo quadro per la ricerca e l’innovazione. Tra i partecipanti alcune delle principali società idriche europee e l’italiana Viveracqua, il consorzio che raggruppa le società idriche del Veneto e di cui fa parte Acque Veronesi. Il progetto si pone come obiettivo l’individuazione di soluzioni tecnologicamente innovative sul fronte della trasmissione dei dati.
Con un vero e proprio tour de force i rappresentanti di Viveracqua (il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli, il Dott. Diego Macchiella e l’ing. Mattia Celotto) hanno fatto nelle ultime settimane un sopralluogo conclusivo nei diversi siti oggetto dell’ultima fase del progetto, quella dei test sul campo. A condurli sono state, oltre a quella veneta che è leader del progetto, altre quattro società: SDEA (Alsazia – Francia), CILE (Liegi – Belgio), Budapest Waterworks (Budapest – Ungheria) e Promedio (Badajoz – Spagna).
“Confronti molto positivi con i colleghi europei e progetto portato a compimento” l’annuncio del presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli. “A breve verrà ufficializzata la tecnologia scelta dopo i test sul campo, una innovazione che porterà diversi vantaggi: letture e gestione contatori da remoto, ma soprattutto molti dati a disposizione. Questo significa più precisione nella fatturazione, rapida individuazione delle perdite, anche quelle occulte nelle reti private e migliore gestione della rete, con vantaggi in termini di costi, sicurezza ed in generale sulla qualità del servizio. Fondamentale sarà individuare sistemi efficaci per la gestione di questa importante mole di dati” ha concluso Mantovanelli.