E’ un progetto non solo ecologico ma anche sociale quello che vede Legambiente impegnata nei lavori di scavo al bastione di San Zeno.
Iniziati lo scorso novembre, sono proseguiti ieri con la pulizia della galleria di contromina che parte dal cavaliere di San Zeno, passando sotto la porta, negli spazi della Verona sotterranea.
Un’iniziativa patrocinata dall’assessorato ai Giardini e che vede la partecipazione di numerosi gruppi di Scout provenienti da tutto il Nord Italia e di alcuni detenuti del carcere di Montorio, chiamati a collaborare nell’ambito della convenzione tra Legambiente e carcere.
Ieri mattina, la seconda operazione di pulizia del punto di accesso al tunnel sotto le mura di epoca veneziana. Volontari e ragazzi si sono messi all’opera per liberare l’area dalle macerie e dai rifiuti accumulati.
“Un’operazione di grande importanza per la valorizzazione del patrimonio ambientale e storico della città – ha detto Padovani -. Un progetto non solo in difesa del verde cittadino, ma che permette anche di mettere in luce angoli suggestivi e meno conosciuti dei bastioni. Bene la partecipazione di ragazzi giovani, che hanno a cuore il rispetto e la tutela dell’ambiente”.
La galleria di contromina di San Zeno è un’opera cinquecentesca che fa parte delle strutture fortificate veneziane, che percorre per alcuni tratti i bastioni di destra Adige. Un tratto di galleria di contromina è già visibile presso il bastione di santo Spirito grazie all’opera di scavo e asportazione dei detriti realizzata negli anni scorsi dai volontari di Legambiente; un altro tratto di galleria, illuminato e percorribile in sicurezza, è visitabile accedendo da Porta Palio.