“Le parole possono essere pietre o carezze. La diffamazione viaggia on line”. Lunedì 27 maggio alle ore 20.30 presso la sala Papa Giovanni Paolo II si terrà un evento sul tema della diffamazione on line, un fenomeno sempre più in crescita. La condotta è virtuale ma la ferita, e i danni, sono reali
Fino a dove si può spingere il libero esercizio del diritto di pensiero e parola, sancito dall’art.21 della Carta Costituzionale, per non dilatarsi al punto di confliggere con altri diritti fondamentali ed insinuarsi nel reato di diffamazione?
Quali sono i limiti del diritto di cronaca e di critica? Cos’è una notizia? Quando un fatto diventa notizia? Chi e come viene diffusa una notizia?
Lunedì 27 maggio 2024, alle ore 20.30, si terrà presso la Sala Papa Giovanni Paolo II, in Piazza delle Penne Nere a Verona (Montorio) un evento dedicato all’approfondimento sul tema della diffamazione online e ai danni che essa può causare alle persone coinvolte.
Ideato ed organizzato dall’Associazione montorioveronese.it ETS vedrà la partecipazione di un gruppo di esperti del settore della comunicazione, del comportamento e del diritto, l’evento si propone di sensibilizzare i cittadini sul tema, promuovendo un uso responsabile della propria libertà di espressione – verificando sempre l’attendibilità delle notizie che si condividono – e incentivando un uso più consapevole del web e dei social network.
Tra i relatori, che condivideranno le proprie esperienze professionali cercando di fare chiarezza su questo importante fenomeno: l’Avvocata penalista Alessandra Grossule, il Presidente della Camera Penale Veronese Paolo Mastropasqua e Riccardo Giumelli, Sociologo della comunicazione, Docente Università di Verona.
Fino a qualche decennio fa erano impensabili gli approdi tecnologici che sono entrati a far parte della nostra quotidianità: strumenti tanto utili quanto insidiosi.
Le insidie e i rischi della comunicazione non riguardano soltanto i professionisti dell’informazione ma coinvolgono anche il cittadino comune, spesso inconsapevole delle conseguenze, per sé stesso e per gli altri, delle proprie azioni.
Nel web e sui social network le parole corrono veloci e raggiungono, in pochissimo tempo, un numero imprecisato/elevato di persone, con una diffusione molto ampia.
Questo non vale solo per le notizie ma anche per molti altri contenuti: post, commenti, recensioni, condivisioni di contenuti altrui, conversazioni in chat di gruppo.
Per questo il reato di diffamazione, che consiste nella lesione di alcuni diritto fondamenti della persona quali reputazione, onore e dignità, è oggi piuttosto frequente: come riconoscerlo?
Parole ingiustamente denigratorie e offensive possono causare danni significativi alla reputazione, ma anche alla sfera personale e a quella professionale.
La diffusione delle piattaforme online e il crescente utilizzo distorto delle stesse hanno ridisegnato i confini del reato di diffamazione: quali forme può assumere oggi la diffamazione a mezzo web/social? Quali rimedi offre la legge in caso di lesione della propria reputazione? In quali casi le condotte diffamatorie si configurano nella forma aggravata, quindi punite più severamente?
La diffamazione online non è solo un crimine, ma è anche un grave problema sociale che può avere ripercussioni durature per le persone coinvolte. La condotta è virtuale ma la ferita, e i danni, sono reali. Oltre al danno alla reputazione, la diffamazione online può portare a gravi ripercussioni psicologiche e sociali per le vittime, che spesso si trovano impotenti di fronte alla diffusione di informazioni false e dannose su di loro sui social media e su internet.
La psicologia dei comportamenti delle persone che scrivono e diffamano online è un fenomeno complesso. Chi sono le persone che si dedicano alla diffamazione online? Si nascondono nell’anonimato, si dissociano dalla realtà e dalle vittime che attaccano sul web, sono gli hater, gli odiatori dei social, che da dietro ad uno schermo sfogano la propria aggressività e frustrazione sugli altri, una nuova forma di invidia sociale che dilaga e invade la vita di chi subisce questo attacco.
Cosa possiamo fare per difenderci? E fare in modo che questo fenomeno venga arginato, contenuto e sconfitto?
Due parole: consapevolezza e distanza. Consapevolezza che queste persone sono arrabbiate con sé stesse e non farli agganciare per cui alla larga dagli odiatori seriali, il silenzio è il loro castigo, ignorarli è l’unico rimedio. Nei casi più gravi deve rispondere la legge.
È essenziale che le persone prendano coscienza su come comportarsi in modo responsabile e rispettoso, comprendendo le conseguenze delle proprie azioni e l’importanza del rispetto verso gli altri.
L’evento, che gode del patrocinio del Comune di Verona – Circoscrizione 8^, è aperto a tutti con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Per ulteriori informazioni e per prenotare il posto all’evento scrivere a: [email protected]
Alberto Speciale