Le mani della ‘NDRANGHETA sull'”Isola Veronese” – 26 indagati tra cui Flavio Tosi

 
 

Nome in codice: “Isola Scaligera”

Nuova operazione del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di #Verona e #Venezia, con il supporto di equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e di personale specializzato del Servizio Polizia Scientifica.
L’ordinanza esecutiva cautelare ha coinvolto fino ad ora 26 indagati, tra cui Flavio Tosi, con un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo stimato in circa 15 milioni di euro.

LA DINAMICA
Questa mattina, in Verona e provincia, investigatori della Polizia di Stato hanno eseguito un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 26 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, emissione di false fatturazioni per operazioni inesistenti, truffa, corruzione e turbata libertà degli incanti, anche aggravati dalle modalità mafiose.

Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale presso il Tribunale di Venezia e condotte, tra il 2017 ed il 2018, da un gruppo di lavoro composto da investigatori della Prima Divisione del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili di Verona e Venezia, hanno disvelato la strutturata esistenza di un’autonoma locale di ndrangheta operante a Verona e nella provincia, riconducibile alla potente cosca degli “ARENA-NICOSCIA” di Isola Capo Rizzuto (KR).

L’inchiesta, corroborata dal contributo di alcuni collaboratori di giustizia, ha fatto emergere gravi indizi di condotte criminali tipiche delle propaggini extra-regionali della ‘ndrangheta, ispirate alla commistione di metodologie corruttive-collusive ed estorsive, ed ha consentito di registrare anche indebiti rapporti tra alcuni appartenenti al sodalizio mafioso in questione ed i dirigenti di una società municipalizzata veronese, operante nel settore della raccolta dei rifiuti urbani.

L’indagine ha consentito l’emersione di un’articolazione della locale scaligera, facente capo alla famiglia GIARDINO, di origine isolitana, che ha radicato, in modo autonomo, le proprie attività illecite nella provincia veneta, mantenendo stabili rapporti affaristici con le analoghe strutture mafiose, operanti in Emilia-Romagna e Lombardia.

Nel medesimo contesto, è stato disposto il sequestro preventivo di un ingente patrimonio immobiliare, aziendale e finanziario, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro, ritenuto provento delle attività illecite del sodalizio mafioso, frutto degli approfondimenti investigativi e patrimoniali svolti dalla Sezione specializzata del Servizio Centrale Operativo.

 
 

1 COMMENTO

  1. caro giovane giornalista.. per un disoccupato trentatrenne che ha tentato il furto di una bicicletta si mettono iniziali e credenziali e poi per le notizie di infiltrazioni mafiose Tra amministratori pubblici, che mi paiono amici, manco una virgola.
    Allora debbono farlo i lettori.. magari aiuteranno anche per la futura biografia!
    Si chiama Andrea Miglioranzi! Era il cantante del noto gruppo naziskin Gesta Bellica! E guarda guarda è stato il presidente per a.m.i.a. L’azienda municipalizzata dei rifiuti. Nello stesso periodo l’amico sindaco Federico Sboarina era assessore allo sport. Guarda quante cose in comune questi ragazzotti di destra. Bene il nazista Miglioranzi è ai domiciliari per questa indagine dell’antimafia.. e non lo si dice nell’articolo. Non si dice perché preoccupa al potere di destra cittadino di perdere le ormai cementate poltrone. Parlano di coerenza e repubbliche sociali. Poi si intascano le mazzette! Che bella classe politica! Che schifo i fascisti!

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