Lavori in Stradone Maffei e Stradone San Fermo. Commercianti infuriati

 
 

“Commercianti ed esercenti di Stradone Maffei e Stradone San Fermo sono infuriati per i tempi e le modalità di comunicazione dei lavori per la filovia che determinano la chiusura di due importantissime arterie centrali per almeno 15 giorni, ma probabilmente molto di più: abbiamo ricevuto decine di telefonate e messaggi di associati arrabbiatissimi, tra il fine settimana e oggi”.

Lo afferma il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena.

“E’ assurdo che un intervento così impattante venga comunicato agli imprenditori che operano nelle strade interessate con pochissime ore di preavviso: le aziende lo hanno saputo venerdì, quando avevano già pianificato le forniture e definito le ferie dei dipendenti per i giorni successivi. I loro piani sono stati scombussolati in uno dei periodi più importanti dell’anno, quando l’indotto del Festival lirico e degli altri eventi garantisce lavoro e opportunità”. 

“I fatturati, inevitabilmente, caleranno – aggiunge Arena – per cui è fondamentale prevedere subito forme di ristoro per le imprese e valutare una riduzione delle imposte locali quali Tari e Pubblicità”.

“Come abbiamo già avuto modo di dire, inutilmente a quanto pare, anche al momento dell’inizio dei lavori in via XX Settembre – incalza il presidente di Confcommercio Verona – interventi così impattanti su cittadini e attività commerciali meriterebbero un approfondimento propedeutico per armonizzare le diverse fasi dei lavori e garantire il minimo disagio; una concertazione che non c’è e non c’è stata. Nemmeno questa volta”.

“Anche la proposta di Confcommercio di elaborare un cronoprogramma delle opere complessive che interessano la città non è ancora stata soddisfatta da parte dell’amministrazione comunale, nonostante le rassicurazioni in tal senso”, dice ancora Arena

“Chiediamo venga subito avviato un tavolo con le rappresentanze economiche per aggiornare sull’avanzamento e il monitoraggio delle operazioni: questa continua improvvisazione non è più accettabile”.