Sarà ancora Giulio Cavara il presidente dell’Associazione Albergatori aderente a Confcommercio Verona: lo ha deciso l’assemblea elettiva dell’organismo di categoria nel corso della riunione di giovedì scorso 21 marzo nella sede di via Sommacampagna 63/h.
IL DIRETTIVO
Cavara, titolare dell’hotel Giulietta e Romeo di Verona, sarà affiancato dai tre vicepresidenti Enrico Perbellini (hotel Verona), Maurizio Russo (hotel Fontana), entrambi del capoluogo e Fulvio Soave (hotel Bologna) di San Bonifacio.
In Consiglio sederanno anche, espressione della città capoluogo, Gianni Zenatello (hotel Accademia), Alessandro Boldrini (De Capuleti), Oscar Zago (hotel Milano), Alessandro Tapparini (Colomba d’Oro), Alberto Avrese (Corte Ongaro); la provincia sarà rappresentata da Davide Montagnoli (hotel Pergola di Legnago), Andrea Bonamini (Bareta di Caldiero), Nicola Thurner (Pai di Torri del Benaco); Stefano Brusco (Brusco di Caldiero) e Claudio Rama (La Carica di Pastrengo).
Nel corso dell’assemblea – come racconta il comunicato stampa – è stata ripercorsa l’intensa attività che ha caratterizzato il mandato appena concluso e i relativi risultati ottenuti: la battaglia all’abusivismo nel settore ricettivo e la presa di coscienza da parte delle autorità competenti dell’ampiezza e gravità del fenomeno; l’inserimento delle locazioni turistiche all’interno della legge regionale 11/2013 ai fini dell’imposizione dell’imposta di soggiorno; la classificazione dell’extralberghiero che in precedenza non era “codificata”.
Tra le priorità indicate per il prossimo quadriennio, la sollecitazione di una revisione della normativa della promozione turistica che al momento non decolla; interventi formativi per qualificare ancora di più la qualità dell’accoglienza veronese; l’entrata in vigore di un codice identificativo unico delle locazioni, a livello regionale, utile per avere un quadro conoscitivo del fenomeno ai fini statistici ma anche per poter meglio calibrare le politiche sul territorio.
“I dati turistici del 2018 a Verona e provincia sono stati ancora una volta positivi – ha commentato Cavara – ma se avessimo già il codice unico di identificazione delle locazioni, regionale oppure nazionale che sia, il numero delle presenze sarebbe stato sicuramente più elevato”.