La “shadow economy” (economia-ombra) continua a proliferare e inquina il mercato anche in riva all’Adige: lo dichiara Giulio Cavara, presidente dell’associazione albergatori di Verona e provincia aderente a Confcommercio, alla lettura del rapporto sul sommerso turistico realizzato dalla Federalberghi nazionale con la collaborazione tecnica di Incipit e Inside Airbnb, che è stato presentato oggi, giovedì 13 ottobre, a Roma.
A ottobre 2016 si registrano infatti nella città scaligera, stando al solo portale Airbnb, 1.467 inserzioni, il 21% in più dello stesso mese del 2015. Si tratta di dati inequivocabili, sottolinea Cavara, che fanno emergere le quattro grandi contraddizioni della cosiddetta sharing economy: non si condivide l’esperienza con il titolare, visto che la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce ad interi appartamenti in cui non abita nessuno; non si tratta di attività occasionali, dato che la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili oltre sei mesi l’anno; non si tratta di forme integrative del reddito ma di attività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi; non compensano la mancanza di offerta poiché gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali.
Ne consegue, prosegue Cavara, che il consumatore è ingannato due volte: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela del cliente, dei lavoratori, della collettività, del mercato.
L’associazione albergatori di Verona chiede dunque ancora una volta che il legislatore nazionale definisca nuove e chiare regole, capaci di regolamentare il fenomeno contrastando gli abusi, e che l’attività di vigilanza continui portando alla luce le situazioni di irregolarità, proseguendo sulla strada già intrapresa nel Comune capoluogo.
Il nostro impegno, conclude Cavara, è volto a tutelare le imprese turistiche tradizionali ma anche coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.
“E’ indispensabile inoltre – aggiunge il presidente di Confcommercio As.Co. Verona Paolo Arena – garantire la sicurezza dei territori attraverso la puntuale e precisa registrazione delle persone alloggiate effettuata dalle attività regolari, che assicurano anche ricchezza diffusa e indotto e generano una corretta occupazione”.