“Leggiamo con un certo stupore le recenti dichiarazioni di taluni colleghi in merito ai fondi per il collettore del Garda”, così esordiscono i Deputati Alessia Rotta e Diego Zardini;infatti i documenti, ovvero il verbale di seduta, che comprovano la decisione del Cipe sono stati presentati dall’On.Zardini e dalla collega Rotta alla stampa subito dopo la deliberazione al Cipe del 1 dicembre, ma sono disponibili a tutti i parlamentari e ai cittadini sul sito internet del Comitato.
Ora manca solo un passaggio formale per la registrazione della Delibera alla Corte dei Conti, cui potrà seguire la pubblicazione e l’assegnazione effettiva del finanziamento. Peraltro occorre qui ripercorrere il lavoro di squadra che ha consentito di arrivare a questa positiva conclusione, lavoro fatto dai due deputati veronesi e spesso avversati su più fronti, spesso per puro campanilismo o per smania di protagonismo.
Affermano i deputati “Abbiamo sostenuto con forza l’ipotesi di costituire l’Ats e la partecipazione nel cda del Sindaco di Brenzone Tommaso Bertoncelli e come presidente il Sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti concordando la presidenza veronese coi colleghi bresciani, in ottica di alternanza con la presidenza della Comunità. Abbiamo sostenuto il progetto nato e prodotto dalle amministrazioni del territorio, dalle società di gestione del servizio e abbiamo accompagnato il Presidente Peretti alla Presidenza del Consiglio, presso l’unità di missione per il dissesto idrogeologico per chiedere un forte contributo nazionale a sostegno di un’opera prioritaria e fondamentale per il futuro del più grande bacino d’acqua dolce italiano e uno dei siti turistici più importante del paese per quantità di turisti. Abbiamo partecipato alla fondamentale riunione al ministero dell’ambiente dove con la dirigente Checcucci, presenti noi deputati Zardini e Rotta, i bresciani Gelmini e Galperti, abbiamo insistito sul l’unicità e sull’emergenza della situazione del Garda. Lo straordinario risultato, che in trent’anni MAI la politica e le regioni Veneto e Lombardia avevano ottenuto è stato l’ingente stanziamento necessario per rendere possibile l’opera. Capiamo che questo risultato di cui ci avochiamo interamente il merito, ringraziando il governo, possa dare noia a chi non solo non ha contribuito, ma ha osteggiato il progetto. E perció sorvoliamo su chi cerca di gettare discredito o trovare cavilli che smontino la sostanza o faccia aleggiare infondate paure. I soldi ci sono e sono destinati al nostro lago. Ci fa piacere che, altrettanto, in molti apprezzino il risultato, anche se ci rammarica chi ancora pone dubbi, pur non avendo fatta nulla per risolverli. Anzi mettendo in dubbio la qualità di un progetto che dovrà ancora fare un lungo iter anche di valutazioni ambientali e coinvolgimento dei territori. Possiamo però fin d’ora sostenere che la filosofia è quella di togliere ogni rischio portando il collettore fuori dalle acque del lago e di avere un forte contributo statale per riuscire a realizzare l’opera che ora auspichiamo possa trovare il cofinanziamento delle Regioni. Per tale ragione la controproposta del Movimento 5 Stelle, oltre che a non essere stata discussa con nessun Sindaco del territorio, ha il difetto di mantenere gli scarichi a lago, anche se dopo depurazione, e questo è un’ipotesi che riteniamo inpercorribile perché possibili malfunzionamenti manterrebbero livelli di rischio non accettabili“.