Nel 2012, all’apice della carriera politica, l’allora Presidente Legramandi sentenziava che nelle assunzioni di AMIA lui era garante della legalità.
Dichiarazioni da paladino della buona amministrazione, rilasciate alla trasmissione “GLI INTOCCABILI” dell’emittente La 7.
Una burla? Alla luce del Taroccamento del Curriculum nell’Amministrazione Trasparente di AMIA (http://www.veronanews.net/__trashed-10/) sicuramente qualcosa sfugge.
Almeno un paio di quesiti vanno chiariti:
1) Come poteva Legramandi essere garante della legalità nelle assunzioni se il suo stesso curriculum era taroccato?
2) Premesso che la carica di Presidente nell’S.p.A. di matrice comunale è di nomina del Sindaco, poteva il Legramandi condurre l’ente e firmare documenti con le sole “scuole dell’obbligo”?
Dubbi legittimi non dissipati da chi governa Palazzo Barbieri. La denuncia di Verona News e l’implicita richiesta di verifiche rimane inevasa.
Ma quello che preoccupa è che nemmeno i CAPI GRUPPO delle OPPOSIZIONI si prodigano per fare chiarezza: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia (Battiti), Partito Democratico, Sel, Movimento Cinque Stelle e Gruppo Misto non approfondiscono e s’illudono di poter soffocare l’inchiesta.
INOSSIDABILE SILENZIO ASSORDANTE
Vinti da logiche estranee alla ricerca della VERITÀ, l’atteggiamento è lampante: compatti, asserragliati e stretti a protezione del destino del Vice Presidente AMIA.
Ma per fortuna a Verona esiste ancora chi la politica la fa con la P maiuscola, seriamente e al servizio dell’INFORMAZIONE. Come Michele Croce e Damiano Fermo, a tutt’oggi i soli ad aver raccolto con CORAGGIO la denuncia di Verona News. IMPAVIDI e soprattutto SENZA “SCHELETRI NEGLI ARMADI”, i due esponenti di Verona Pulita e del PD hanno avuto un ruolo determinante nel diradamento dei dubbi sollevati.
Trovare le differenze rispetto a tutti gli altri è troppo semplice. ESEMPLARI.