La vita di Padre Giuseppe Ambrosoli in un libro: presentazione martedì 29 maggio

 
 

Martedì 29 maggio alle 18.00, nella sala convegni Banca Popolare di Verona Banco BPM di Verona (Via S. Cosimo, 10, ingresso da piazza Nogara), si presenta il libro “Chiamatemi Giuseppe. Padre Ambrosoli, medico e missionario” (Edizioni San Paolo), scritto dalla giornalista Elisabetta Soglio con Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Dr. Ambrosoli e nipote del religioso.

Il volume è ispirato alla vita e all’opera di padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo e missionario comboniano, fondatore in Uganda dell’ospedale che oggi porta il suo nome e della scuola di ostetricia St. Mary’s Midwifery School, tra le più importanti strutture formative dell’Africa sub-sahariana.“CHIAMATEMI GIUSEPPE è un bellissimo viaggio alla riscoperta delle virtù semplici e straordinarie di padre Giuseppe Ambrosoli”, ha dichiarato Giovanna Ambrosoli.

Dopo l’apertura e i saluti di Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco BPM e della Fondazione Giorgio Zanotto e di Don Maurizio Viviani, in rappresentanza del Vescovo di Verona, alla presentazione interverranno Giovanna Ambrosoli, Giuliano Rizzardini, direttore del dipartimento malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano e Padre Egidio Tocalli, medico e missionario comboniano già direttore dell’ospedale di Kalongo.

L’evento è organizzato da Fondazione dr. Ambrosoli Memorial Hospital in collaborazione con Fondazione Giorgio Zanotto ed è a ingresso libero.

 Informazioni

Fondazione dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo Uganda Onlus

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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