La Vespa a Verona. Storia ed evoluzione di un mito della mobilità contemporanea

 
 

Si inaugura sabato 10 novembre alle ore 10, con un convegno dedicato, la mostra: “La VESPA a Verona. Storia ed evoluzione di un mito della mobilità contemporanea”, appuntamento su iniziativa della Commissione Giovani dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, nell’ambito della rassegna di eventi pubblici Open d’Autunno: “Veicoli e mobilità 4.0”.

Un viaggio tra ingegneria, design, società, passione e territorio, una storia che unisce tecnica e cuore, protagonista la Vespa, il gioiello su due ruote di casa Piaggio, un’icona del made in Italy, che ha saputo interpretare i tempi e i cambiamenti sociali del Paese: nata come mezzo di motorizzazione di massa, in oltre settant’anni, la Vespa si è evoluta in oggetto di design e collezione, nonché in un fenomeno di aggregazione sociale. Trait d’union tra generazioni, ha fatto interagire ambienti sociali distanti, calandosi sempre perfettamente nella realtà del tempo.

Un mezzo semplice, a due ruote, dal telaio rivoluzionario, leggero e a basso costo. Un design indovinato che ha fatto della semplicità la carta vincente, nelle linee, nella struttura del motore, nella guida. Così lo aveva pensato Enrico Piaggio, così lo realizzò l’ingegner Corradino D’Ascanio con l’intuizione del primo “Prototipo MP6 – Motoleggera Piaggio6” nel lontano 1945, ribattezzata dal patron “Vespa” e presentata l’anno successivo, 1946, al Salone del Motociclo di Milano. Quel D’Ascanio che avrebbe voluto essere ricordato per aver progettato il primo prototipo di elicottero moderno e invece diede vita al veicolo che seppe interpretare, con l’evoluzione dei suoi modelli, il mutare storico-sociale del Bel Paese.

Allestita fino al 15 dicembre nella sede dell’Ordine (Magazzino1, via S. Teresa 12) con ingresso libero da lunedì al venerdì: dalle ore 9.00 alle 18.00 (chiuso sabato e festivi), la mostra (e il convegno) è coordinata dagli ingegneri Remigio Lucchini e Alberto Cordioli della Commissione Giovani dell’Ordine in collaborazione con il Vespa Club Verona, l’Accademia di Belle Arti di Verona, il Registro Storico della Vespa e la Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano.

Il convegno – moderato da Mirko Zambaldo, vicepresidente del Vespa Club Verona e co-curatore della mostra – sul tema “La Vespa: dal progetto alle forme” vedrà l’intervento di Antonella Andriani, designer e vicedirettrice dell’Accademia di Belle Arti di Verona, di Paolo Zanon, appassionato e profondo conoscitore della storia della Vespa, di Marco Caloi, vicepresidente del Registro Storico della Vespa e di Danilo Castellarin, giornalista, scrittore e presidente della Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI). Autore del volume “Guidavamo così”, Castellarin proporrà un affondo nella memoria con il suo intervento su “La Vespa nelle emozioni e nei ricordi”: quasi un elogio alla lentezza, a quella Verona che un tempo “scorreva” calma, in un intreccio di volti e luoghi da apprezzare, al volante, con lo sguardo e con la parola.

A raccontare il percorso espositivo sarà il curatore Remigio Lucchini: «La Vespa ha rappresentato e rappresenta un fenomeno unico nella storia della mobilità e del costume del nostro Paese, dove ha saputo imporsi, fin dal primo dopoguerra, come mezzo della mobilità individuale, conquistando via via l’Europa e il mondo. Nasce dall’idea di un ingegnere, si sviluppa grazie ad un team di ingegneri e ad un progetto industriale che ha saputo coniugare tecnica, innovazione e design, interpretando le esigenze e l’evoluzione dei tempi, divenendo simbolo di libertà, indipendenza e aggregazione. La Vespa è un concetto, un modo di vivere il potere rivoluzionario delle idee».

In esposizione anche immagini storiche di Verona, modellini, componentistica e documenti dall’archivio del Vespa Club Verona, che nel 2019 festeggerà i 70 dalla fondazione. Dal 1949 il Club porta per le strade d’Italia ed Europa la passione per la Vespa e per Verona, segnando importanti traguardi anche nelle competizioni vespistiche sportive nazionali e internazionali.

In mostra, negli spazi del Magazzino1, anche modelli d’epoca: dalla Vespa 125 V1 del 1948 con il cambio a bacchetta, all’Ape 150 B3 del 1955; dalla Vespa GS150 VS1 sempre del 1955 alla Vespa VNA125 datata 1957; e ancora: la Vespa 50N del 1964, la Vespa 125ET3 del 1980, fino alla Vespa PK125 del 1984.

Fotocrediti: Piazza Bra, giugno 1956 – Raduno Nazionale Giulietta e Romeo (Archivio Vespa Club Verona).

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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