L’anniversario della nascita di Guglielmo Marconi divenne festa civile nel 1938: Gazzetta Ufficiale n. 84 del 12 aprile 1938. Legge 28 marzo 1938 – XVI, n. 276: “Il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile”. La motivazione fu modificata nella forma attuale con D.L.luogotenenziale 22 aprile 1946 n. 185: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale” e da allora il 25 aprile commemora la Liberazione d’Italia. La solennità civile marconiana è stata abrogata con il Decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200 “Misure urgenti in materia di semplificazione normativa” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 298 del 22 dicembre 2008 – Suppl. Ordinario n. 282/L.
Guglielmo Marconi nacque il 25 aprile 1874 e la data continua ad essere ricordata come giornata marconiana, a Pontecchio Marconi, precisamente a Villa Griffone, a cura della Fondazione Guglielmo Marconi, amministrata da un Consiglio Direttivo nominato dal Ministro per i Beni Culturali e Ambientali, vòlta a promuovere la ricerca nel campo delle telecomunicazioni e intraprende iniziative rivolte alla conoscenza e alla diffusione dell’attività scientifica dello scienziato. L’archivio Marconi italiano è conservato all’Accademia dei Lincei di Roma ed è corredato da un inventario redatto nel 1993 da Giovanni Paoloni. Il più importante complesso archivistico a lui relativo è, tuttavia, conservato a Oxford, alla Bodleian Library: nel 2004 la Marconi Corporation plc ha donato l’archivio (e molti oggetti) all’Università e nel 2008 il materiale è stato messo in rete, per la gioia dei ricercatori.
La Bodleian Library ha inoltre acquisito un sito web – www.marconicalling.co.uk creato nel 2001 – nel quale era stata digitalizzata una parte dei documenti della Marconi Collection, concentrata sui primi 50 anni del wireless, dal 1896 al 1946, comprendente primi equipaggiamenti e esperimenti, circa 700 fotografie e 500 pezzi di “ephemera”. Presto anche il Museo della Radio di Verona, dedicato all’inventore, troverà splendida nuova collocazione in Porta Nuova, arricchendo la città di un ulteriore polo culturale.