La Polizia di Stato, ieri pomeriggio, ha tratto in arresto una coppia di coniugi, A.M. di anni 31 e B.G. di anni 28, con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona, reati commessi nei confronti di una giovane italiana, studentessa universitaria.
La ragazza, giovedì scorso, nel primo pomeriggio, aveva risposto ad un annuncio di baby-sitting pubblicato su un social network, rendendosi disponibile ad accudire un bambino e lasciando il proprio recapito telefonico. Contattata dalla coppia, dopo un breve scambio di informazioni, la giovane accettava di iniziare, quella sera stessa, l’attività lavorativa richiesta.
Come da accordi, intorno alle ore 23.00, la ragazza si recava in via Porta Vescovo, luogo convenuto per l’appuntamento. Lì veniva raggiunta in automobile dalla moglie che, dopo averla fatta salire a bordo, si recava in un altro luogo ove le stava aspettando il marito.
A quel punto, anziché raggiungere l’abitazione per effettuare il servizio di baby sitting, la coppia conduceva la ragazza in un campo nelle zone di Poiano, ed ivi giunti, mentre la moglie scendeva dall’auto e si allontanava, il marito, dietro minaccia di un taglierino, abusava sessualmente della giovane e la costringeva a farsi scattare una fotografia a torso nudo, minacciandola, poi, di divulgarla qualora fosse stato denunciato alla Polizia.
La segnalazione dell’accaduto è pervenuta, alla Centrale Operativa della Questura venerdì, intorno alle 2.30 del mattino. Ad intervenire, e a prendere contatti con la vittima, sono stati gli agenti delle Volanti che hanno raccolto i primi indizi, fondamentali per il prosieguo delle indagini.
La ragazza, cui sono state prestate immediatamente le cure necessarie dagli operatori sanitari dell’Ospedale di Borgo Trento, ha sporto, in seguito, querela presso la Questura di Verona. L’attività investigativa effettuata dagli agenti della Squadra Mobile, ha consentito di raccogliere, nei confronti dei due coniugi, elementi accusatori tali da permettere all’Autorità Giudiziaria di Verona di emettere, nei confronti di entrambi, la misura della custodia cautelare in carcere per rispondere dei reati di violenza sessuale aggravata dall’uso del taglierino e sequestro di persona.
Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità a carico degli stessi e per verificare, nello specifico, se questa tecnica di adescamento non sia stata utilizzata nei confronti di altre vittime.