Trasparenza e blocco dei pagamenti: aziende partecipate non in regola
“Nel caso di mancata o incompleta pubblicazione dei dati relativi agli enti pubblici vigilati è vietata l’erogazione in loro favore di somme a qualsivoglia titolo da parte dell’amministrazione interessata”.
Il Decreto Trasparenza del 2013 parla chiaro: niente soldi alle aziende partecipate che non comunicano al Comune e non rendono noto sul proprio sito internet dati, bilanci, emolumenti degli amministratori, stipendi dei dirigenti, incarichi per consulenze, oneri a carico dell’amministrazione.
Il decreto Madia del maggio scorso aggiunge inoltre sanzioni ai dirigenti comunali che firmino pagamenti in favore di aziende non in regola.
Qual’è dunque la situazione a Verona?
Alcune aziende di notevole peso non hanno ancora ottemperato all’obbligo – rileva la consigliera Pd Elisa La Paglia – mentre dalle verifiche effettuate con gli uffici comunali l’ammontare dei pagamenti bloccati a vario titolo da parte del Comune risulta considerevole, nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro“.
Prosegue la consigliera: “Nell’elenco della trasparenza pubblicato sul sito del Comune di Verona spicca ad esempio la totale assenza di Agsm, e questo non è un bel biglietto da visita per l’azienda che si era candida a diventare la “grande holding” delle partecipazioni comunali.
Oltretutto saremmo curiosi di sapere finalmente quanto viene pagato all’anno il direttore Agsm Cigolini. Spicca inoltre l’incompletezza dei dati della Fiera di Verona che continua a chiamarsi fuori da qualsiasi obbligo di trasparenza in virtù della sua natura commerciale, eppure il campo di applicazione della legge è chiarissimo: ‘tutti gli enti comunque denominati per i quali l’amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell’ente’”.
Venendo ai pagamenti sospesi, La Paglia nota che “Le fatture scadute e non pagate dal Comune verso proprie aziende sono circa 300 per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro.
In testa alla classifica abbiamo Acque Veronesi e le varie articolazioni di Agsm. Una parte delle fatture non pagate riguarda contestazioni di varia natura, compresi errori formali, ma un’altra parte riguarda proprio il blocco dei pagamenti derivanti dal mancato rispetto della normativa sulla trasparenza”.
“Chi si vanta di governare con efficienza le aziende comunali dovrebbe curare di più la trasparenza che ora diventa requisito imprescindibile per incassare il denaro di servizi e forniture.
I cittadini devono poter verificare con un click se il buon governo degli enti pubblici che ci viene raccontato corrisponde davvero alla realtà. In questo senso vanno anche le norme del decreto Madia che facilitano l’accesso agli atti pubblici da parte di tutti i cittadini. L’obbiettivo di fondo è avere un’amministrazione trasparente come una casa di vetro” conclude la consigliera.
La Paglia lamenta trasparenza su cose giuste. Non la chiede su altra dove il suo Partito, insieme a tutti gli altri, hanno la coda DI PAGLIA ! Giarol Grande e relativo furto di denaro pubblico che per 9 anni hanno finanziato il nulla per un totale di 1 milione di euro. Immagino che qualcuno stia sbottando dicendo: ANCORA ! con questa Fattoria del Giarol ? Si. Ancora. E’ come la vecchia barzelletta che raccontava di un marito che parlando con un amico si lamentava del fatto che la propria moglie gli chiedesse ogni giorno 100 euro. L’amico gli chiese: ma cosa ne fa di questi soldi ? Risposta: NON SO, NON GLIELI HO MAI DATI. Ecco io insisto ad avere la risposta dai Politici di Palazzo Barbieri (tutti): Dove sono finiti i 2 miliardi di vecchie lire che avete regalato alla Coop.8 Marzo in cambio di niente ? LA MANCATA RISPOSTA DA PARTE DI TUTTI MI AUTORIZZA A PENSAR MALE.
…. DI TUTTI.