La magia della Lessinia al Ristorante 13 Comuni di Velo Veronese

 
 

Lessinia Gourmet non è solamente una cena ma soprattutto l’espressione di una territorialità che si realizza attraverso alcune tappe in tipici locali del suo territorio.

La serata di ieri sera, venerdì 10 novembre al Ristorante 13 Comuni di Velo Veronese, è stata non solo una cena ma anche un viaggio sensoriale, di gusto e ricerca dei prodotti del territorio.

In questo angolo di Lessinia c’è il calore della stufa in maiolica e l’allegria del titolare e di sua moglie. 

Prodotti e vini della terra veronese sono alla base della cucina del ristorante. Lo Chef ha ribadito l’importanza nell’andare a cercarli dai piccoli produttori per poi proporli oltre a raccontarli perché è necessario spiegare cosa si mangia e da dove proviene.

I prodotti tipici della zona sono stati preparati e reinterpretati con maestria dallo titolare del Ristorante, lo Chef Giovanni Caltagirone, che, assieme alla moglie Elisa, ha saputo scaldare i cuori e il palato dei numerosi commensali presenti.

La particolarità di questa iniziativa sta nella presenza di coloro che producono la materia prima; come Durello Doc o l’azienda che alleva e propone l’unico ovino autoctono la “Pecora Brogna”.

Ci è stato ricordato come questo animale, purtroppo in via di estinzione, debba essere valorizzato gustandone la prelibatezza della carne, ieri sera ben riveduta dallo Chef.

Da non dimenticare l’importanza della sua lana, magicamente rivisitata da Margherita che con il suo antico telaio ha dato dimostrazione di come un tempo si tesseva questo prodotto.

È stato ancora Giovanni ha sottolineare non solo le caratteristiche dei prodotti utilizzati per la cena ma anche la loro preparazione per spiegare ai presenti l’importanza e il valore aggiunto del lavoro di uno Chef che sa utilizzare, nel migliore dei modi, quanto il territorio gli fornisce.

Nulla è lasciato al caso ma tutto è studiato con meticolosa precisione. Il gusto intenso dell’agnello Brogno battuto unito alla vivacità della ricotta fresca ben si addice all’inizio di una cena che ci riporta alla mente il lavoro umile di chi vuole dare voce a prodotti di valore seguendo uno stile “slow”.

O ancora i tortelli ripieni di caprino, di un colore giallo molto intenso perché realizzati dalle sapienti mani dei cuochi solo con i tuorli, i quali si sposano perfettamente con il gusto delicato della carne di maialino nero delle Alpi.

Un risotto con ragù di coniglio bio di Corbiolo tagliato a coltello e zafferano con un leggero retrogusto di amaretto che rende piacevole e non stucchevole il piatto.

Assolutamente imperdibile la lombata di scottona rimasta al freddo, sono le parole dello Chef, per oltre 40 giorni tant’è che la frollatura risultante l’ha resa morbida al taglio e gustosa all’assaggio.

Per terminare è stata proposta una tartelletta al cioccolato fondente con ricotta dolce e gelatina al Recioto della Valpolicella. Una ricotta, ha spiegato lo Chef, che gli ricorda le sue origini siciliane ai tempi in cui la nonna la preparava per farcire i cannoli.

È chiaro che ogni pietanza è stata accompagnata da vini assolutamente non invasivi ma sicuramente azzeccati negli abbinamenti. A partire dal Durello Doc della Lessinia, al Bianco Ardari delle Terre di Molina, ad un più corposo Valpolicella Ca’ Fiui e per terminare un recioto terre di Grignega.

La singolarità della cena sta anche nella presenza degli imprenditori agricoli che, a loro volta, hanno raccontato, con dovizia di particolari, i loro prodotti.

Il Burro del Caseificio Gardoni, la Farina di Fondo Prognoi, l’agnello brogno e la ricotta dell’azienda Erbisti Lorenzo; il Caprino e il maialino nero delle Alpi dell’azienda Il Baito del Bosco, il coniglio dell’azienda Enrico Merzi, la scottona nostrana dell’azienda Damati e lo zafferano dell’azienda Chiara Castagna; tutti rigorosamente del territorio.

Sono poi state le sapienti mani dello Chef Giovanni a fare la magia e dar voce e suono a questi prodotti.

Non è mai facile comunicare un’idea ma il trasmettere sensazioni attraverso il palato, l’olfatto e l’odorato ci aiuta a riconciliarci con noi stessi e nello specifico con la nostra madre terra.

Produrre ma non assaporare questi prodotti significa condannarli a vita breve.

Ecco perché le serate organizzate da Alta Lessinia attraverso il Progetto Lessinia Gourmet servono a dare importanza a coloro che faticano per produrre in modo serio, puntuale e preciso rimanendo vicini alla terra e allevando animali in modo naturale.

Il compito invece di Chef come Giovanni è di regalare un sorriso e una soddisfazione ai commensali che decidono di assaporare cibi e prodotti naturali che in modo slow arrivano sulle tavole.

La magia ieri sera si è ricreata e gli applausi dei presenti hanno decretato il successo della serata.

 
 
Davide Caldelli
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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