Il salto dal carro degli ultimi ex-tosiani blocca la calendarizzazione dei lavori del consiglio comunale.
Se in consiglio, con la presenza assidua del sindaco, si può raggiungere ancora la fatidica “quota 19”, in commissione capigruppo, dove il Sindaco non conta e si decidono i lavori, si ferma a 18 voti su 36 rappresentati, non avendo più i numeri per portare in consiglio le delibere e proseguire il percorso amministrativo.
La situazione si è plasticamente evidenziata nella capigruppo di ieri che doveva solo stabilire l’orario di chiusura del consiglio e i tempi degli interventi. Il risultato è stato un’ora di consiglio comunale che nulla ha trattato.
La decisione delle minoranze è stata evidentemente provocatoria, una logica ritorsione alle imposizioni a lungo subite dalla maggioranza su 5 anni di mancato coinvolgimento delle minoranze e della cittadinanza su progetti fondamentali per la città.
Ma è evidente che non si può proseguire in questo modo. Ce lo impone il ruolo istituzionale che abbiamo e la responsabilità nei confronti della città che abbiamo sempre cercato di metter al primo posto.
Non esistono i tempi per creare nuove maggioranze e la campagna elettorale ormai iniziata dimostra che le logiche di merito su cui si dovrebbero valutare le delibere, restano schiacciate sotto i tatticismi, i conflitti personali, le ripicche… e le nuove intese elettorali.
Non va bene e non ci stiamo! Stando così le cose esiste un empasse istituzionale non superabile. La vecchia maggioranza, responsabile di questa situazione, ne prenda atto e tragga le logiche conseguenze: dichiari chiuso in anticipo il suo mandato.
Oppure apra un confronto, questa volta vero, senza trucchi, sulle tante questioni che questi due mandati amministrativi hanno lasciato irrisolte, e che diversamente sono destinate a riversarsi sull’amministrazione successiva, come ad esempio la riscossione della fideiussione per il project del traforo, il finanziamento di uno studio del traffico serio per Verona Sud, la sospensione della gara sull’Arsenale in attesa del parere dell’Anac.
Valuteremo con responsabilità se condividere o meno quanto proposto, sempre nell’interesse della città e di quello che riteniamo corretto per il suo sviluppo e la sua crescita.
Luigi Ugoli, capogruppo PD in consiglio comunale