La scultura ‘La madre’, probabilmente riconducibile all’artista veronese Ruperto Banterle, entra a far parte della collezione dei Musei Civici veronesi.
Si tratta di una delle quattro statue originariamente collocate su Ponte Garibaldi, prima che la struttura fosse distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.
La scultura, la cui certa attribuzione sarà accertata in fase di specifiche analisi, verrà restaurata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona prima di essere esposta pubblicamente.
Un arricchimento del patrimonio artistico veronese frutto di un vero e proprio lavoro di squadra, partito nel 2016 con la ricerca delle sculture da parte del gruppo ‘I ragazzi della via Paal’, composto da Massimo Rosa, Francesco Tirozzi, Fabrizio Sordi e Luigi De Paoli.
L’ipotesi che si vuole accertare è la scultura possa appartenere al quartetto di statue ‘strache’, così definite dai cittadini per la loro posizione distesa, presenti sul ponte veronese fino al 1945, momento in cui un bombardamento da parte dei militari tedeschi ha lasciato la struttura spoglia delle opere.
‘La madre’, appartenente ai fratelli Marco e Massimiliano Finotti, andrebbe ad aggiungersi alle già famose opere di Banterle presenti a Verona, quali ‘Testa Ritratto di Lionello Fiumi’, ‘Anelito fuggente’ e ‘Bozzetto del monumento di L. Fiumi’ donate e conservate nei musei del Comune di Verona.
A darne notizia è stato l’assessore alla Cultura Francesca Briani nella conferenza stampa in municipio. Presenti la capogruppo di Forza Italia Paola Bressan, i proprietari della statua Marco e Massimiliano Finotti, il figlio dello scultore Alberto Banterle, il rappresentante dell’associazione ‘I ragazzi della via Paal’ Massimo Rosa e il componente del Consiglio di Amministrazione dell’Accademia Belle Arti di Verona Erika Prandi.
“Questo progetto è frutto di un lavoro di squadra – ha detto l’assessore- , che ha visto più soggetti collaborare per il recupero e la valorizzazione di un’opera di grande valore storico. Ringrazio i fratelli Finotti per la generosità della donazione, il gruppo de ‘I ragazzi della via Paal’ per l’impegno in questo progetto, la consigliera per aver seguito l’iniziativa e l’Accademia per il lavoro di restauro che si prepara a fare”.
“Un’idea partita nel 2016 quando ero in Circoscrizione – ha aggiunto Paola Bressan. L’obiettivo ambizioso era quello di riportare le quattro statue nella loro collocazione originaria, sarebbe bello poterle rivedere anche attraverso gli ologrammi”.