Continua, senza sosta, l’attività della Guardia di Finanza nella lotta allo sfruttamento del lavoro nero e del «caporalato» nella provincia di Verona. Le indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Soave hanno consentito di individuare un soggetto, di origine magrebina, legale rappresentante di cinque società agricole operanti nella provincia di Verona, che sfruttava come «caporale» dei suoi connazionali e altri braccianti agricoli
di diverse nazionalità.
Lo sfruttamento era posto in essere con modalità particolarmente insidiose: ricorso a documenti di identità falsi; documenti di identità veri ma di altri lavoratori. Le indagini, svolte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Verona, avevano già permesso, nell’aprile del 2018, l’emissione, tra l’altro, di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona, dott. Ferraro, nei confronti del suddetto cittadino magrebino in relazione alla gravità dei reati commessi, al pericolo di fuga, all’inquinamento delle prove e per impedire la reiterazione del reato.
Le indagini sono proseguite con la duplice finalità di perseguire i reati fiscali e le violazioni in materia di lavoro; a tal proposito nei confronti di una delle cinque cooperative si è proceduto, per il biennio 2017-2018, alla constatazione di circa 85.000 euro di ricavi non dichiarati e del mancato versamento delle imposte/ritenute per circa 83.000 euro nonché alla individuazione di 122 lavoratori irregolarmente assunti e 2 lavoratori «in nero».
Sono tuttora in corso ulteriori verifiche fiscali nei confronti delle altre società cooperative riconducibili al medesimo legale rappresentante che, complessivamente, riportano un volume d’affari di oltre 1.050.000 euro.
L’attività di indagine si colloca all’interno del più ampio controllo del territorio finalizzato alla salvaguardia della legalità, nell’ottica di una più ampia tutela del libero mercato e della concorrenza.
La difesa del lavoro passa soprattutto attraverso la lotta ai fenomeni di sfruttamento della manodopera, al «caporalato» e alle altre forme di prevaricazione e violenza in danno ai lavoratori.