“La Cultura della Plastica”, Arte, Design e Ambiente. Questo il titolo della mostra organizzata da Amia ed inaugurata questa mattina presso il Bastione delle Maddalene a Verona. L’evento vede la collaborazione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, del Comune di Verona, del Centro per il Riuso Creativo e la Sostenibilità, con il patrocinio dell’Università di Verona e la partecipazione di Corepla (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica).
All’inaugurazione erano presenti Ennio Cozzolotto direttore genrale di Amia, Roberto Bechis, presidente di AmiaVr, gli assessori del Comune di Verona Tommaso Ferrari (Ambiente)e Marta Ugolini (Cultura), la prof.ssa dell’Ateneo scaligero Olivia Guaraldo e Andrea Campelli,responsabile relazioni esterne di Corepla.
La mostra, ideata da Andrea Socrati e organizzata dall’Ufficio Scuole di Amia, prevede una serie di iniziative nel segno dell’ambiente, del riuso, dell’economia circolare, della sostenibilità, con particolare attenzione al mondo della plastica a 360 gradi. Appuntamenti che si svolgeranno per l’intero mese di marzo presso il Polo Santa Marta a Veronetta e al Bastione delle Maddalene. Stand, opere d’arte, laboratori per alunni, incontri tematici con esperti del settore e amministratori, focus, convegni, video emozionali per raccontare un materiale onnipresente nella nostra vita quotidiana. Un materiale prezioso che purtroppo, nel corso del tempo, a causa dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo fine vita, ha portato l’ambiente in cui viviamo ad essere invaso da rifiuti in plastica, con conseguenze che ancora non conosciamo totalmente sulla biodiversità del pianeta e sull’economia dei nostri territori. Ma la plastica rappresenta anche un materiale estremamente duttile, economico, resistente, oltre che di fondamentale praticità ed utilità, che può trasformarsi da materia grezza a risorsa, diventando la base per la realizzazione di una miriade di oggetti ed elementi di svariata natura. Tra questi l’arte, la moda, il design.
La società di via Avesani presieduta da Bruno Tacchella, impegnata da anni in percorsi di formazione, informazione e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, del riutilizzo dei rifiuti e che ogni anno raccoglie migliaia di tonnellate di plastica sul territorio comunale, ha quindi voluto organizzare un percorso esperienziale per far conoscere ai cittadini di tutte le fasce di età questo materiale, i suoi tanti usi, ricordando contestualmente la sua potenziale nocività per l’ecosistema ed istruendo la collettività su comportamenti virtuosi relativi al suo smaltimento. In esposizione opere in plastica di importanti artisti contemporanei, oggetti di design diventati icone della modernità e pubblicazioni, gadgets e utili informazioni su questo materiale e la sua pericolosità per l’ambiente, se non correttamente smaltito. Sempre più artisti oggi realizzano opere d’arte e di design fatte con plastica riciclata, usando oggetti trovati nelle spiagge o nei rifiuti. Durante il mese previsti inoltre numerosi laboratori didattici rivolti agli alunni e tavole rotonde aperte al pubblico, con la presenza di esperti, docenti universitari, dirigenti del Comune di Verona, rappresentanti di Amia e aziende pubbliche. L’intento della mostra è quello di promuovere, anche attraverso il linguaggio dell’arte, la conoscenza della plastica e di sensibilizzare sui temi del riciclo, della sostenibilità e della tutela dell’ambiente in un decennio, 2021-2030, proclamato dall’Onu “decennio del mare”.
“Un’importante momento di analisi e sensibilizzazione sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e del riuso – ha commentato Roberto Bechis – Un’iniziativa fortemente improntata all’economia circolare, che vede la sinergia tra diverse realtà istituzionali, universitarie, scolastiche e del settore. Sviluppare idee e processi orientati al recupero, al riutilizzo e alla valorizzazione multimateriale dei rifiuti rappresenta già e lo rappresenterà in futuro in maniera sempre maggiore una delle principali mission di Amia”.
“Un progetto di rete che vede coinvolte più istituzioni e realtà del territorio e in cui l’arte diventa strumento di approccio – afferma l’assessora alla Cultura Marta Ugolini – Un’occasione anche per visitare il bastione delle Maddalene, luogo ricco di significati a due passi dal centro”.
“Si pone urgente una riflessione sull’approccio alle risorse – ha detto l’assessore all’Ambiente Tommaso Ferrari – Siamo stati abituati ad un’economia lineare dove prendo, uso per cinque minuti e butto, è chiaro che oggi questo modello è insostenibile come conferma la scienza. Bene coinvolgere le scuole e i bambini su questi temi”.
“Ringrazio lo staff di Amia, in particolare Cristina Buniotto, responsabile dell’Ufficio Scuole, per questa bellissima iniziativa che vede ancora una volta la nostra società impegnata in prima linea in attività di sensibilizzazione e informazione nei confronti della collettività – ha spiegato Ennio Cozzolotto – E’ bene ricordare sempre che la plastica non è biodegradabile. Nel solo 2022 Amia raccolto circa 8000 tonnellate di questo materiale”.
“La plastica è un materiale prezioso che non può e non deve essere disperso nell’ambiente – ha sottolineato il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo – Questa mostra ci permette di dare evidenza su come la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica rappresenti lo strumento più potente per contrastare il fenomeno del marine litter, un investimento sul nostro futuro e un gesto d’amore verso il territorio”.
“Questa iniziativa testimonia grande sinergia fra università e amministrazione comunale – ha dichiarato Olivia Guaraldo delegata del Rettore al Public Engagement dell’università di Verona –. L’università e il magnifico rettore sono molto sensibili al tema della sostenibilità: abbiamo un referente di ateneo, Matteo Nicolini e aderiamo alla Rete delle università sostenibili. Questa mostra è un’ottima occasione per capire, anche attraverso l’arte e il design, come la plastica non sia solo oggetto di consumo. L’arte ci fa soffermare sull’oggetto in modo diverso, ci fa acquisire consapevolezza sul suo significato e sul suo destino. Contribuisce, quindi, a farci riflettere anche sulle conseguenze dei nostri comportamenti consumistici. L’università è impegnata, nella didattica, nella ricerca e nella terza missione, a portare avanti l’agenda Onu 2030, per un futuro sostenibile e inclusivo”.