Sarà argomento di voto alla Camera dei Deputati nei prossimi giorni la conversione in decreto legge riguardante la semplificazione della mobilità urbana.
Tra le varie proposte – ognuna comunque caratterizzata da ampie libertà di interpretazione e attuazione tra un Comune e l’altro – vi è un’intensificazione della rete di autovelox, anche a livello urbano.
Sulla scia di questa prospettiva, in molti hanno già profetizzato un aumento esponenziale delle multe per eccesso di velocità. Curiosamente viene menzionata anche la possibilità di destinare gli operatori delle municipalizzate al controllo stradale, con la facoltà di sanzionare le auto in sosta vietata.
In sintesi, si potranno vedere gli operatori ambientali interrompere le loro mansioni per multare chi parcheggia su un posteggio disabili senza permesso o di fronte ad un passo carrabile. Tra le voci scaligere che hanno commentato questa proposta, c’è quella di Massimo Mariotti, candidato al Consiglio regionale del Veneto per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre e presidente di SERIT: “Ritengo inopportuno sovraccaricare i nostri operatori, che già sono parecchio impegnati nelle strade, di un attività che non rientra nelle loro responsabilità.
Questa proposta genera solo confusione tra gli enti, mentre il contesto migliore e funzionale, è quello in cui ognuno ha la possibilità di fare bene il proprio lavoro“.
“Subiamo purtroppo – continua Mariotti – una politica già vista negli ultimi anni, per la quale i tagli dei trasferimenti agli Enti locali richiedono delle soluzioni di misura, tra cui appunto la polivalenza degli operatori locali, mentre contemporaneamente si giustifica un continuo assottigliamento dei ranghi delle municipalizzate.”
“Inutile dire che la situazione non può essere gestita in tal modo, che gli Enti locali e le società a loro connesse devono essere messi in grado di fare il proprio lavoro senza ulteriori oneri“.
Il candidato di FDI conclude la nota con alcune proposte: “Si pensi a soluzioni costruttive, come ad esempio una rivalutazione dei fondi da destinare a strutture e servizi e non semplicemente ad aumentare le multe scaricando sugli Enti locali l’onere di dover far quadrare i conti“.