Il valore dell’assistenza famigliare nella cura di malati non autosufficienti.
È questo il tema centrale del convegno gratuito on line “I custodi invisibili. Il valore di chi si prende cura e l’importanza di sostenere questo ruolo”, organizzato dal Comune di Verona in occasione della XXVIII Giornata mondiale dell’Alzheimer.
L’appuntamento, proposto in modalità webinar, è in programma per la giornata di venerdì 24 settembre, dalle 14.30 alle 17.30.
Un’occasione di riflessione condivisa sul delicato ed essenziale lavoro dei caregiver familiari (parenti che accudiscono una persona cara non più autosufficiente) che, soprattutto nello scorso anno, a causa della pandemia, hanno dovuto sopperire alla chiusura di tutti quei servizi diurni e residenziali che, negli anni passati, contribuivano a sollevare il loro carico di cura.
L’anno scorso, l’appuntamento è saltato causa Covid, lasciando un vuoto tra familiari ed operatori.
Per questo, nel rispetto dell’allerta sanitaria tutt’ora in atto, si è deciso di non rinunciare al convegno, che tuttavia si terrà in modalità online, con accesso libero e gratuito. Alla realizzazione dell’incontro, che punta ad essere un momento di approfondimento nei confronti della cittadinanza e dei professionisti, hanno collaborato le associazioni di volontariato cittadine che si occupano di sostenere i malati di Alzheimer e i loro familiari – associazione Alzheimer Italia Verona, l’associazione Familiari Malati di Alzheimer, Omnia Impresa Sociale, Sente-mente – e l’Azienda Ulss 9 Scaligera.
Tre giorni prima dell’evento ciascuna persona iscritta riceverà una e-mail con le credenziali di accesso per partecipare all’evento on line attraverso la piattaforma Zoom.
L’iniziativa è stata presentata a palazzo Barbieri dall’assessore ai Servizi sociali Daniela Maellare. Presenti Raffaele Grottola direttore Servizi Socio-sanitari Azienda Ulss 9 Scaligera, Maria Grazia Ferrari presidente dell’associazione Alzheimer Italia Verona, Giorgio Facci vice presidente Associazione Familiari Malati di Alzheimer, Michele Orlando di Omnia e Elena Mantesso di Sente-mente.
“La pandemia ha rappresentano un ulteriore ostacolo per chi, ogni giorno, si prende instancabilmente cura, come un sorta di ‘custode invisibile’, di un proprio famigliare non più autosufficiente – sottolinea l’assessore Maellare -. L’Amministrazione intende manifestare quanto è più possibile la propria vicinanza a queste famiglie che, quando tutti i servizi di supporto sono stati sospesi a causa del Covid, con lo stop delle attività dei Centri diurni, dei laboratori e dell’assistenza domiciliare, si sono ritrovate ad affrontare da sole i tanti problemi collegati all’Alzheimer e alla demenza senile. I caregiver, persone che, volontariamente e gratuitamente si fanno carico della cura di una persona cara non più autosufficiente, in Italia sono 7.293.000, pari al 14% della popolazione. Se non ci fossero il sistema sociale e sanitario nazionale non potrebbe farcela. A Verona, negli anni, il Comune, l’Ulss e l’associazionismo hanno saputo sviluppare una vera rete di supporto, che coinvolge professionisti, associazioni di volontariato e famiglie. Un grande lavoro di squadra, frutto di una costante relazione fra tutti coloro che, in diverso modo, operano sul territorio per portare aiuto a chi è più in difficoltà”.
A supporto del Convegno, anche, l’Istituto Assistenza Anziani Verona, Fondazione Pia Opera Ciccarelli, Centro Servizi per gli anziani Le Betulle, Coop. Promozione e Lavoro, Coop. C.S.A., Coop. Azalea, Fondazione Oasi, Città di Verona Residenza per Anziani I Korian, Ordine degli Psicologi e Psicologhe del Veneto.
CHI È IL “CAREGIVER”?
E’ il soggetto che, volontariamente, gratuitamente e per motivazioni affettive, si fa prioritariamente carico della cura di una persona cara che non è più autosufficiente.
Nel caso dell’Alzheimer siamo nel contesto di una malattia che mette ben presto in discussione le autonomie della persona colpita, che avrà sempre più bisogno di aiuto. Sono situazioni che richiedono assistenza nel lungo periodo. In generale quello del caregiver familiare è un compito che dura in media tra gli 8 e i 10 anni e che necessita talvolta anche del supporto dell’assistente familiare (“badante”); l’impatto sulla vita personale del caregiver è quindi molto importante anche perché la cura, che spesso si somma all’attività lavorativa, occupa molto tempo/ore e causa momenti di stanchezza fisica e psicologica.
Dai dati presentati dall’associazione “Anziani e Non solo” – www.caregiverfamiliare.it e www.anzianienonsolo.it – i caregiver in Italia sono 7.293.000, pari al 14% della popolazione. Di questi la fascia di età più rappresentativa è tra i 45 e i 64 anni (3.884.000) ma sono presenti anche nella fascia più giovane dei 15 – 34enni (923.000) e più anziana (sono 472.000 gli ultra 75enni).