“Israele e la polveriera medio orientale”: approfondimenti di geopolitica con Stefano Verzè al Centro Tommasoli

 
 

Martedì 17 ottobre 2023 alle ore 20.45, in presenza, presso il Centro Civico Tommasoli in Via L. Perini, 7  a Verona la  6^ Circoscrizione e l’Associazione Prospettiva Famiglia, nell’ambito del progetto “Popoli e civiltà” offrono una serie di riflessioni e considerazioni di geopolitica con tema: “Israele e la polveriera medio orientale”


Relatore sarà Stefano Verzè, docente di matematica all’Istituto “Agli Angeli” di Verona, giornalista ed appassionato esperto di geopolitica – che da anni peraltro tiene presso la Libera Università Popolare della Valpolicella un corso dedicato a “Scenari politici internazionali” – proporrà un’analisi circa la complessità dei rapporti geopolitici attuali in medio orientale e delle prospettive che essa apre (Foto S. Verzè – Paolo Annechini).

Il termine “geopolitica” è entrato nel tempo nella vita quotidiana di tutti. Ma cos’è la geopolitica? La geopolitica studia i conflitti di potere in spazi e tempi determinati non limitandosi alla dimensione militare del conflitto. Al contrario, cerca di risalire alle cause più profonde che lo generano. La geopolitica ha a che fare sia con la storia che con la geografia, perché parte dal presupposto che gli spazi fisici su cui gli Stati si combattono siano intrisi di storia. Molto spesso, infatti, le potenze combattono per dei territori non solo per la loro posizione geografica, ma anche e soprattutto perché ritengono di avere dei diritti storici su quelle terre. I luoghi, infatti, non sono mai neutri. Tutti i luoghi hanno per le persone dei significati simbolici che vanno ben oltre la loro importanza geografica. La geopolitica studia conflitti precisi rifiutando ogni generalizzazione inoltre mette al centro il “fattore umano”, il che significa che non sono solo i capi a contare, ma la mentalità dell’intera popolazione.

Le guerre, il conflitto, sembrano essere un elemento insito nella natura umana. Forse, la soluzione non sta tanto nel ricercare la loro eliminazione, quanto nel minimizzare al massimo i loro impatti negativi, prevenendo la corsa agli armamenti e facilitando processi di cambiamento in modo nonviolento, sostenibile ed equo.

La necessità di lavorare sugli aspetti sociali ed economici dei conflitti, ossia sulle loro cause strutturali e di lunga durata, fu riconosciuta già nel 1992 con l’Agenda per la Pace, un report, scritto dall’allora Segretario ONU Boutros Boutros-Ghali, che conteneva delle raccomandazioni https://www.atlanteguerre.it/ sulle modalità per rafforzare e rendere più efficiente la capacità dell’ONU di diplomazia preventiva, di pacificazione e di mantenimento della pace.

Come sostiene l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, quindi, “per ottenere una soluzione valida e duratura è necessario adottare un approccio olistico che permetta l’inclusione di tutti gli attori dell’ecosistema sociale. Continuando ad adottare un approccio emergenziale ai conflitti, la risposta militare rimane la più semplice ed immediata. Il superamento di questo paradigma, però, consentirebbe di lavorare sulla costruzione della pace nel lungo periodo, in modo strategico e trasformativo”.

Nel 2023 si celebra il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, uno dei documenti più importanti mai prodotti negli ultimi secoli, tuttavia, le azioni di molti Stati, caratterizzate dal mancato rispetto dei diritti umani fondamentali (per approfondimento leggi “Rapporto Amnesty 2022-2023. La situazione dei diritti umani nel mondo”), dall’insufficiente stanziamento di risorse finanziarie per la difesa dei diritti umani e a causa della mancata risposta coerente ed efficace alla loro violazione da parte dei governi mondiali, ovunque si verifichi, ne hanno vanificato l’efficacia.

“Per capire il presente dobbiamo imparare a guardarlo di sbieco. Dobbiamo imparare a guardare il presente a distanza, attraverso un cannocchiale rovesciato. Alla fine l’attualità emergerà di nuovo, ma in un contesto diverso, rovesciato” – Carlo Ginzburg  – Paura reverenza terrore – Adelphi, Milano, 2015

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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