Un settore ad alto tasso di innovazione che sviluppa prodotti tecnologicamente avanzati per migliorare la qualità della vita delle persone, con un mercato nazionale di 11 miliardi di euro, 4,9 miliardi di export, più di 3.880 imprese e 76mila addetti (dati 2016, Centro studi Assobiomedica): è l’industria biomedicale italiana, i cui protagonisti si danno appuntamento il 23 e il 24 gennaio a Veronafiere per la prima edizione di Innovabiomed.
L’evento, organizzato da Veronafiere e supportato da distrettobiomedicale.it, prevede due giorni di seminari, workshop e occasioni di networking per favorire l’incontro fra aziende e professionisti, a presentare soluzioni in grado migliorare l’efficienza produttiva, la competitività dei produttori di dispositivi ed apparecchiature e fornire risposte a esigenze mediche non ancora pienamente soddisfatte allo stato attuale.
«Ciò che ha sempre distinto Veronafiere tra i competitor nazionali ed europei – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere (che ha illustrato la novità insieme a Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Alberto Nicolini, Gruppo RPM Media, Carlo A. Adami, chirurgo vascolare e ideatore della manifestazione, Gino Gerosa, direttore del Centro cardiochirurgico dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Padova, e Giampaolo Tortora, direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia medica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona) – è l’essere stata, fin dalla nascita, organizzatrice diretta delle proprie fiere. E, soprattutto, aver da sempre guardato a nuove opportunità commerciali legate a settori spesso lontani da quelle che sono le sue tradizionali vocazioni come vino, cavalli, agricoltura, marmo e macchine per costruzioni. Con Innovabiomed abbiamo voluto essere avanguardia anche nel settore biomedicale, rappresentando una filiera industriale fondamentale per la salute della collettività, ma che non possedeva ancora un momento efficace di confronto e promozione per le sue imprese e i suoi attori».
Gli appuntamenti – Il 23 gennaio inaugura la manifestazione il convegno “The Health Care (R)evolution” con le lectio magistralis di Mauro Ferrari, presidente e CEO del Methodist Hospital Research Institute di Houston, e Tommaso Ghidini, responsabile della sezione di Tecnologia dei Materiali all’Agenzia spaziale europea-ESA. I due scienziati e ricercatori italiani di fama internazionale affrontano temi quali l’utilizzo di nanomedicina e nanotecnologie nella cura delle patologie, e le nuove frontiere della ricerca aperte dalle spedizioni spaziali, con riferimento in particolare alla stampa 3D.
Il programma della prima giornata prosegue con la tavola rotonda che vede partecipare, oltre a Ferrari e a Ghidini, il comitato scientifico di Innovabiomed formato da Carlo A. Adami, Gino Gerosa e Giampaolo Tortora. Il dibattito coinvolge anche le istituzioni, rappresentate da Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto, e il mondo accademico, grazie al contributo di Rosario Rizzuto e Nicola Sartor, rispettivamente rettori delle Università di Padova e Verona.
Tre i seminari previsti: si parte con “Innovazione nel Biomedicale: i nuovi strumenti e gli incentivi fiscali”, in cui lo studio Masotti Berger Cassella esamina, sotto il profilo legale e fiscale, le recenti agevolazioni e i nuovi strumenti a disposizione delle imprese che intendono innovarsi e investire nel settore biomedicale. Antares Vision approfondisce “L’innovazione e il finanziamento EU per il settore biomedicale in Horizon 2020”, mostrando le opportunità di finanziamento pubblico per l’innovazione messe a disposizione dall’Unione europea. Infine, Anthea Spa illustra ad aziende e professionisti le sfide della cyber security e della digital protection durante il convegno “Dal cyber risk alla tutela della privacy: I nuovi obblighi normativi e le opportunità del risk management”.
«A Innovabiomed – ha commentato Carlo A. Adami, chirurgo vascolare e ideatore della manifestazione – vengono trattati temi di grande interesse sul piano medico e tecnico-industriale. La ciber-security, ad esempio, è un argomento di stretta attualità e viene affrontato sia dal punto di vista delle imprese che devono tutelare il proprio patrimonio di conoscenze, sia da quello medico, vista la necessità crescente di garantire la sicurezza dei dispositivi medici controllati digitalmente. Verranno poi presentati in anteprima dispositivi altamente innovativi che, per essere immessi sul mercato, devono trovare un riscontro di interesse per lo sviluppo industriale. Si tratta di novità che potrebbero apportare nel prossimo futuro cambiamenti importantissimi nell’ambito strettamente chirurgico e nei servizi di supporto alla medicina. Altro valore aggiunto dell’evento è la presenza di operatori stranieri di altissimo livello che sono alla ricerca di professionisti e idee per i loro fondi di investimento. Una grande opportunità per i nostri ricercatori».
Sono previsti anche quindici workshop di aggiornamento, che spaziano da argomenti di carattere tecnico e scientifico su materiali e nuove metodologie (biocompatibilità, officina protesica digitale, innovazione tecnologica, diagnostica avanzata, stampa 3D e nuovi brevetti, stampaggio ad iniezione) e temi di carattere gestionale, con approfondimenti su aspetti legali e finanziari.
Innovabiomed si chiude mercoledì 24 con la tavola rotonda “Il settore dei dispositivi medici in Italia: un’eccellenza storica verso l’innovazione del futuro”, organizzata da Assobiomedica, supporter dell’evento; sarà presente anche un’area dedicata alle startup a cura di Generali Welion.