Nell’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia spumeggiante di luci, di colori, di musiche e di applausi, di majorette sculeggianti e dignitari in giacca e cravatta si è svolta l’incoronazione del 495mo Papà del Gnoco, Sire incontrastato del Carnevale veronese.
La sala, affollata di autorità cittadine e di carnevalanti giunti dai diversi rioni della città, sotto l’attenta regia del presidente del Bacanal Valerio Corradi, l’uomo che ha dato un nuovo impulso e una nuova vitalità a tutto il mondo del Carnevale veronese, l’uomo che ha sempre “gettato il cuore oltre l’ostacolo” con la sua simpatia, il suo entusiasmo e il suo coraggio.
Sul palco, le vecchie glorie, i Papà del Gnoco “emeriti”, quelli che hanno fatto la storia del carnevale veronese. Hanno assistito, nei loro troni di legno, all’incoronazione del 495mo sire del Carnevale, uscito vincitore dalle votazioni di San Zeno nella domenica di gennaio: con 2.450 sui complessivi 6.495 voti espressi dai veronesi in piazza San Zeno, Stefano Mastini, detto “Masto”, si è aggiudicato il titolo di 495° Papà del Gnoco. «Dedico questa vittoria alla mia famiglia, che mi è stata sempre accanto, e a mio papà Giorgio, mancato un anno fa».
Un momento di commozione e di nostalgia è apparso sul volto, coperto dalla parrucca e dal cappello, di Paolo Fabrello nell’atto di consegnare le insegne della carica al nuovo Papà del Gnoco. Ma nulla è perduto: gli resta sempre la speranza di un futuro ripescaggio.
E, come tutti i salmi che finiscono in gloria, così anche la serata dell’incoronazione del Nuovo Sire del Carnevale veronese, finisce con la distribuzione di gnocchi e di galani, in attesa del prossimo evento magico del grande Corteo del Venerdì Gnocolar del 28 febbraio.
In previsione di un futuro prossimo venturo in cui prevarranno fibre ottiche, intelligenze artificiali, droni e robot, sempre più tecnologici e disumani, godiamoci ancora, finché sarà possibile, questo mondo semplice di uomini semplici.
Evviva il Carnevale!
Alessandro Bravi