Durante la seduta del Consiglio regionale di ieri è stata votata con larga maggioranza la mozione che impegna la Regione Veneto ad attivarsi nei confronti dello Stato Italiano e del Parlamento Europeo affinché la pratica dell’utero in affitto diventi un reato a tutti gli effetti perseguibile su tutto il territorio dell’Unione Europea.
Il primo firmatario della mozione è stato il consigliere regionale veronese Stefano Casali di Centro Destra Veneto, a ruota lo hanno imitato altri ventinove colleghi. Solo un voto contrario e quattro astenuti.
“Si tratta di una pratica abominevole da censurare in tutte le sedi italiane ed estere nella maniera più severa e rigida – ha affermato Casali – L’utero in affitto soddisfa un desiderio, non una esigenza vitale: avere un figlio rischia di trasformarsi in un capriccio individualistico e di potenza consumistica. Non possiamo accettare, solo perché la scienza lo ha reso possibile, e in nome di presunti diritti individuali, che le donne e i loro corpi tornino a essere oggetti ‘a disposizione’. L’utero in affitto rappresenta la più grave forma di violenza sulle donne, una violenza che va contrastata in ogni manifestazione – conclude Casali – Un vero e proprio reato che deve essere punito specificamente come delitto anche a livello internazionale”.
Una posizione netta quella della Regione Veneto che fa presumere nei prossimi giorni uno strascico di polemiche e dibattiti. Vi terremo informati.