“In Catalogna è vera e propria oppressione antidemocratica” – La solidarietà della Lega di Verona

 
 

1200 chilometri.
Due bandiere e, per misurazione, chissà quante ne servono per coprire tale distanza.
Per fortuna (soprattutto da un punto di vista pratico), esistono le parole, veri e propri “ponti” fra l’oggi e il domani, dalla politica, agli uomini.

Parole sensibilmente diverse, frecce che puntano comunque allo stesso obiettivo; da una parte, laggiù, un venerdì di sciopero generale, agitazione, guidato dal movimento democratico e indipendentista catalano.
Dall’altra, casa nostra, il gruppo consiliare della Lega di Verona, intervenuto questa mattina a sottolineare la genuinità delle battaglie dei “cugini” della Catalogna, protagonisti da molto tempo di una dura stagione di tensione politica.

CASUS BELLI
Alla base della nuova protesta troviamo la sentenza con cui il Tribunale supremo spagnolo ha condannato i dirigenti politici e sindacali rei – secondo i giudici – di aver organizzato il famoso referendum democratico di qualche tempo fa e aver indetto successivamente manifestazioni popolari di piazza.

Ogni popolo – commenta unito e compatto il gruppo consiliare leghista di Palazzo Barbieri – dovrebbe avere il diritto alla propria autodeterminazione. Uno Stato non può reagire in questo modo contro la volontà popolare andando a creare disordini e malumori in tutta la Catalogna. Stiamo assistendo all’ennesimo episodio di oppressione antidemocratica nei confronti di chi ha permesso ai catalani di votare per il proprio futuro”.

REFERENDUM
Il 22 ottobre 2017 – concludono i consiglieri – anche in Veneto abbiamo votato per la nostra autonomia con cui si sono espressi tutti gli elettori, non solo i leghisti. Non dare l’autonomia è andare contro il volere della popolazione.”

Nella foto di copertina il gruppo consiliare con la capogruppo Anna Grassi, Andrea Velardi, Laura Bocchi, Thomas Laperna, Paolo Rossi, Roberto Simeoni e Alberto Zelger.

 
 

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