IMMIGRAZIONE: Aveva ragione Franco Freda già 21 anni fa?

 
 

“Nelle estenuate società nazionali europee, ormai profondamente disanimate, gli esponenti della cultura della decadenza vogliono imporre a noi ‘vecchi europei’ l’integrazione razziale con i ‘nuovi europei’ e a questi ultimi l’assimilazione. Nel loro invasamento cosmopolitico, essi considerano la ‘società’ multirazziale necessaria allo sviluppo della loro volontà di potere mondiale. Non considerano invece che l’assimilazione e l’integrazione genereranno ben presto cortocircuiti di forze etniche: con la rapida disgregazione dei nostri popoli e la tremenda deformazione della nostra vita. Noi, come tutti i buoni europei, dalla Sicilia alla Norvegia, sentiamo invece l’invasione degli stranieri extra-europei come il più catastrofico strumento di sfiguramento dell’anima etnica delle nostre comunità – i cui connotati storici, durante migliaia di anni, si sono formati nella tradizione della loro natura e della loro cultura -, e intendiamo contrastare l’aggressione migratoria e l’integrazione razziale con la nostra volontà di resistenza e di integrità etnica.” Così si espresse Franco Giorgio Freda ben 21 anni fa davanti alla Corte d’Appello di Verona, in occasione della condanna del suo Fronte Nazionale per propaganda ostile all’integrità razziale e all’integrazione razziale.

E’ evidente, che la lungimiranza in tema di pericolo invasione migratoria, in questo Sistema malato è considerata addirittura un reato. Oggi, però, è la gente comune che, ovunque, da Pescantina a Legnago, passando per Castel d’Azzano, Bosco di Zevio e molti altri paesi sta prendendo il coraggio di scendere in strada contro l’invasione perché questa Europa dei poteri forti e dei banch vuole imporre la società multietnica, costi quel che costi. Esempio fra tutti, ci sono le città ferraresi di Goro e Gorino, che hanno alzato le barricate, a difesa della loro comunità ed hanno respinto i supposti “profughi”. Ci sarà un effetto domino in tutto il Paese? Ora il Sistema è a un bivio: metterà fuori legge la maggior parte degli italiani, come fece con “i lungimiranti” degli anni 90′, o troverà dei compromessi economici con albergatori e affini, che spesso hanno dimostrato di sapersi lamentare tanto quanto di essere sensibili al vil denaro?

 
 
Matteo Castagna
Nato in Val di Fassa nel 1976, ma Veronese "de soca" da generazioni, si è diplomato al Liceo Classico "Alle Stimate". Dopo aver studiato per due anni Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi a Verona, ritiene opportuno entrare nel mondo del lavoro. E' sposato dal 2001 e lavora da 15 anni per un Ente pubblico economico. Eredita dalla famiglia la passione per la lettura, per la politica e per il giornalismo, mentre è alle elementari che nasce quella indissolubile per l'Hellas Verona e per il calcio in second'ordine. Ama Dio da Cattolico tradizionalista militante, la Patria e la Famiglia, stare con gli amici, pochi ma buoni, l'allegria e il realismo, l'onestà e la trasparenza. Se qualcuno lo addita come persona all'estrema destra del Padre, diciamo che non si offende.

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