Il verde pubblico del Comune di Verona consultabile on line. A quando il ‘Bilancio Arboreo 2017-2022’?

 
 

Tutti i giardini, i viali e le strade di Verona a portata di click e consultabili on line. Non ancora pubblicato il ‘Bilancio Arboreo 2017-2022’


Una grande macchia verde interattiva, formata da 37 mila puntini, che rappresentano tutte le piante e gli arbusti piantati sul territorio comunale dal 2017 ad oggi. E’ questa l’immagine mostrata dal nuovo servizio di mappatura digitalizzato, realizzato per consentire ai veronesi, ma non solo, di vedere in tempo reale, su qualsiasi dispositivo elettronico, la situazione del verde pubblico in città e nel loro quartiere e poter fare segnalazioni. 

Basta accedere dal sito del Comune di Verona, nella sezione ‘Mappa degli interventi di manutenzione al verde, oppure digitando l’indirizzo https://mapserver6.comune.verona.it/sigi/M1/IGIS.aspx. E’ subito possibile consultare la mappa interattiva in cui sono in fase di catalogazione tutti gli interventi effettuati da Comune e Amia per la gestione di giardini, parchi e delle diverse alberature presenti in città.

Nell’elenco sono disponibili le informazioni principali relative alla gestione del verde pubblico dal 2017 ad oggi, come: interventi di messa in sicurezza delle alberature, reimpianti, forestazioni con l’iniziativa un albero per ogni neonato e manutenzioni straordinarie. Finora inserite circa 34 mila delle 37 mila nuove piantumazioni realizzate, di cui 7964 alberi e 25.904 arbusti; 1.514 sostituzioni: e i 246 abbattimenti effettuati.

Il nuovo servizio, online e già utilizzabile dai cittadini, è stato presentato ieri dal Sindaco insieme agli Assessori ai Giardini e all’Informatica. Presenti il presidente Amia e l’analista informatico del Comune Simone Girlanda che ha curato lo sviluppo della nuova mappa interattiva.

Ricordo che ad istituire l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato è stata la Legge 113/1992, che aveva (ha) lo scopo di incrementare le aree verdi cittadine e contrastare il disboscamento. I Comuni, stando al dettato della norma, devono dovevano (devono) provvedere, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente, a porre a dimora un albero nel territorio comunale (qui mio articolo).

A causa della scarsa applicazione da parte dei Comuni la norma è stata successivamente modificata dalla Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, che da un lato ne ha limitato il campo di applicazione limitando l’obbligo solo ai Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, dall’altro, l’ha ampliata inserendo l’obbligo della piantumazione anche in caso di adozione di un minorenne. Ha anche introdotto prescrizioni per la tutela degli alberi monumentali e ridefinito la Giornata Nazionale dell’Albero celebrata il 21 novembre allo scopo di valorizzare la tutela del patrimonio arboreo e boschivo italiano.

La messa a dimora, si legge nel testo, dovrebbe avvenire nella zona urbana e non extraurbana, se possibile, privilegiando aree particolarmente degradate o colpite da eventi dannosi naturali o dolosi, che abbiano recato nocumento all’ambiente stesso. Inoltre, per soddisfare l’interesse pubblico primario allo sviluppo del verde pubblico, il nuovo testo mira ad arricchire la previsione del bilancio arboreo annuale con l’inserimento non solo degli alberi piantati in ragione della nuova nascita o del decesso precoce, ma anche di quelli tagliati o eradicati, così da rendere evidente la valutazione ponderata sullo sviluppo del verde.

Infine, per garantire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e per assicurare adeguati livelli di informazione ambientale, è stato prevista la pubblicazione del bilancio arboreo annuale on line nel sito istituzionale dell’amministrazione il quale raccoglie informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bambino e sul luogo in cui è stato piantato. Questo perché ogni diversa tipologia di albero ha bisogno di condizioni particolari, ad esempio un determinato terreno, e quindi deve essere piantata in una certa zona.
In tutto questo per i Comuni inadempienti la Legge non prevede una sanzione vera e propria e quindi tutto si basa sulla buona fede delle singole amministrazioni locali anche se esiste in realtà, presso il Ministero dell’Ambiente, un apposito Comitato per lo sviluppo del verde pubblico a cui i Comuni inviano tutte le informazioni sul censimento del verde urbano e quindi anche sui nuovi alberi piantati ma senza sanzioni evidentemente non basta.

In ultimo, la legge ha ridotto a 6 mesi il termine entro cui provvedere alla messa a dimora degli alberi, ha istituito il Bilancio Arboreo, di cui all’rt. 3-bis della L. 113/1192, del Comune per il censimento e per la classificazione degli alberi piantati, nell’ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprietà pubblica, da rendere noto da parte del Sindaco 2 mesi prima della scadenza naturale del mandato. L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione comporta l’applicazione dell’art. 46 del D.Ls. 33/2013 “costituisce elemento di valutazione della responsabilita’ dirigenziale, eventuale causa di responsabilita’ per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.”

     Ad oggi nella sezione Amministrazione Trasparente del Comune di Verona compare il solo Bilancio arboreo 2012-2017′ pubblicato dall’ex sindaco Tosi nel marzo 2017. Non vi è traccia invece (nel momento in cui scrivo) del ‘Bilancio 2017-2022’ a firma del sindaco Sboarina nonostante il termine normativo sia già scaduto.

Alberto Speciale

 

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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