“Quanto leggo sul progetto ‘Arena Lirica Spa’ mi pare rappresentare la lapide di marmo sulla grande tradizione lirica veronese”. Non usa mezzi termini Michele Croce, fondatore di Verona Pulita, per commentare il progetto che vedrebbe la parte lirica della Fondazione Arena passare ad una gestione separata composta da Comune, Cariverona e privati.
“Mi stupisce che il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, stia studiando una soluzione con il Presidente della Fondazione Arena e Sindaco di Verona, Flavio Tosi: ma non è stato proprio Tosi che ha scelto il sovrintendente Girondini che da ben 8 anni guida la Fondazione e che immagino abbia condiviso con lui le scelte strategiche? Mi sembra come affidare la ricostruzione di Roma a Nerone, e mi permetto di suggerire che non sarebbe una bella mossa” spiega Croce, che poi conclude con un giudizio sul progetto della Spa:
“Il progetto proposto è quello di precarizzare la cultura a Verona, trasformando la lirica da stabile in stagionale, garantendo solo due mesi di opere in estate e abbandonando il Filarmonico. Anziché puntare sulla valorizzazione degli artisti, questa fantomatica cordata propone dei contratti a termine e delle cooperative per le scenografie. Come potremo attirare le migliori maestranze mondiali se il trattamento riservato è simile a quello di uno stagista al debutto nel mondo del lavoro?” si chiede il fondatore di Verona Pulita.