Il Quartetto di Messiaen in Sala Filarmonica per il Giorno della Memoria

 
 

In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio, alle 15.30, in Sala Filarmonica (via Roma 1), Fondazione Arena di Verona porpone alla città il concerto da camera Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, eseguito da prime parti dell’Orchestra areniana con il Maestro Andrea Dindo al pianoforte e preceduto dalla proiezione di un estratto del documentario “The Lady in number 6” (2013), in lingua inglese originale con sottotitoli in italiano.

Ad introdurre il concerto sarà l’intervento della Presidente della comunità ebraica di Verona. Anna Maria Trenti Kaufman. 

Ingresso libero fino a esaurimento posti. 

Il Quartetto per la fine del tempo fu scritto dall’autore nel campo di concentramento di Görlitz nell’inverno 1940-41 e lì lo eseguì con altri tre musicisti compagni di prigionia, che ne determinarono l’organico. Un’opera sperimentale e profonda, che riecheggia l’Apocalisse ma umanamente anela alla libertà e all’eternità.

Il concerto gratuito, della durata complessiva di un’ora circa, sarà aperto dall’estratto di “The Lady in number 6: Music Saved My Life”, vincitore del Premio Oscar 2014 come miglior cortometraggio documentario, sulla vera storia di Alice Herz-Sommer, pianista sopravvissuta all’Olocausto.

L’evento rientra nel programma ufficiale delle celebrazioni cittadine per il Giorno della Memoria, alla cui presentazione in Sala Arazzi ha partecipato Francesco Ommassini, Segretario artistico di Fondazione Arena di Verona: «Per il secondo anno consecutivo – spiega il Maestro Ommassini – siamo lieti di proporre un evento speciale dedicato al Giorno della Memoria, all’interno delle celebrazioni ufficiali della città di Verona. Il Teatro è casa dei veronesi e così i suoi spazi, come la Sala Filarmonica: per questo abbiamo voluto mantenere l’ingresso gratuito. Eseguiremo il brano più importante composto in un campo di concentramento, una composizione intensa e commovente, abbinandola ad una proiezione video altrettanto significativa»

 
 
Mauro Bonato
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.