“Verona adotti il piccolo Tommy, come se fosse figlio di ciascun veronese”.
E’ questo l’appello lanciato oggi dal sindaco Federico Sbaorina; un messaggio forte rivolto alla comunità, affinchéa speranza di guarire il bimbo di 5 anni affetto da ittiosi, diventi al più presto certezza.
L’obiettivo non è dei più semplici. Servono infatti 2 milioni di euro per produrre il farmaco necessario per questa malattia rara. Ma, goccia dopo goccia, la meta è sempre più vicina.
Dall’anno scorso, infatti, quando ha preso avvio la campagna per la raccolta fondi a favore del piccolo Tommy, sono stati raccolti già 300 mila euro.
Tremila sono stati consegnati proprio questa mattina ai genitori di Tommy, Chiara e Massimo Bucci, con un assegno simbolico firmato dal sindaco. Si tratta della somma raccolta durante la cena benefica svoltasi il 15 marzo in Gran Guardia, a cui hanno partecipato anche alcuni giocatori dell’Hellas Verona.
Una festa con il piccolo Tommy, protagonista indiscusso della serata, grazie all’allegria contagiosa che lo fa entrare in empatia con tutte le persone che si avvicinano a lui.
Così è stato per il sindaco Sboarina. “E’ impossibile non provare affetto e simpatia per un bambino sempre allegro e vivace, nonostante le problematiche che deve affrontare ogni giorno. La sua battaglia e quella dei suoi genitori hanno toccato il cuore della nostra comunità, che ancora una volta ha saputo dimostrare la generosità che la contraddistingue. Tommy è l’unico bimbo veronese affetto da questa malattia rara, è entrato con la sua allegria e il suo spirito battagliero nelle nostre famiglie. Credo di non sbagliare se dico che lo sentiamo un po’ come figlio nostro e che continueremo ad impegnarci per far sì che Tommy possa un giorno guarire definitivamente”.
Ottimista anche l’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco. “La soluzione per la malattia del piccolo Tommy c’è – afferma l’assessore -, richiede finanziamenti importanti ma la generosità dei veronesi non conosce limiti, come già dimostrato in molte occasioni. La somma raccolta durante la serata in Gran Guardia è una piccola goccia, ma sommata a tutte le altre può fare la differenza. L’impegno dell’Amministrazione non si ferma qui, proseguiremo con altre iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi anche nei prossimi mesi”.
In sala Arazzi erano presenti anche i genitori di Tommy, mamma Chiara e papà Massimo. “Siamo partiti da zero, non pensavamo di raggiungere un tale risultato in così breve tempo – hanno detto -. Di strada da fare ce n’è ancora molta ma l’affetto e la vicinanza dimostrata dalla città ci dà la forza per proseguire fiduciosi”.
La cena è stata organizzata dall’associazione Logos in coorganizzazione con il Comune e il sostegno di AGSM, AMIA, AMT e numerosi privati cittadini.