Critiche anche dal Sindacato degli Infermieri Nursing Up sulla Delibera della Giunta Regionale n. 305/2021che concede agli OSS funzioni tipicamente infermieristiche critiche anche dal Sindacato degli Infermieri Nursing Up.
Interviene duramente anche il Sindacato degli Infermieri Nursing Up in relazione ai contenuti della Deliberazione di Giunta Regionale n. 305 del 16 marzo 2021 (BUR n. 45 del 2 aprile 2021) che, di fatto, ufficializza la nascita dell’Operatore Socio Sanitario con funzioni proprie della professione infermieristica.
In un Comunicato stampa il Segretario Regionale del Veneto Nursing Up Guerrino Silvestrini dichiara di aver appreso solo attraverso la lettura della Delibera 305/2021 del percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria destinato prioritariamente agli OSS già formati ed al lavoro in strutture territoriali per anziani e disabili.
Non usa mezzi termini nell’affermare che «La segreteria provinciale di Nursing up Verona e la segretaria regionale Nursing up Veneto non ci sta!» a tale provvedimento denigrante di una professione che ha avuto un’evoluzione universitaria emergente in quest’ultimo ventennio.
Silvestro Guerrini è preoccupato perché con la salute dei cittadini non si scherza, «è impensabile che ogni Regione su libero arbitrio vada a creare nuove figure “professionali” con percorsi formativi auto deliberandoli. Una nuova figura di OSS che svolge funzioni infermieristiche plasmata ad hoc per contrastare la carenza di personale dovuta all’emergenza pandemica, sminuisce entrambe le figure, nei ruoli fondamentali per il servizio sanitario. Gli infermieri e gli OSS del servizio sanitario regionale vanno tutelati e valorizzati rispettandone le peculiarità istituzionali, formative e sotto il profilo di responsabilità professionale. Riteniamo che la formazione degli operatori sanitari andrebbe definita a livello Nazionale attraverso l’attuazione di un percorso formativo omogeneo in tutte le regioni. La delibera della regione Veneto non ha senso se non quello di voler risparmiare e squalificare le due professioni».
Per Antonio de Palma Presidente del Nursing Up «Affidare agli OSS, con un semplice corso di poche ore, funzioni particolarmente complesse, che di norma richiedono una diversa e specifica qualificazione professionale significa assestare un colpo definitivo alla qualità dell’assistenza ed alle prospettive di crescita della professione infermieristica».
Nursing Up ha invitato la Regione Veneto a fermarsi prima che sia troppo tardi e gli Ordini Professionali e la FNOPI ad intervenire a tutela dei cittadini e della compagine professionale che rappresentano in quanto non è possibile affidare ad operatori socio sanitari alcune peculiari competenze che nella prassi fanno capo all’alveo della responsabilità professionale infermieristica. Una professione, quella infermieristica, forte di un riconoscimento sotteso da protocolli formativi che viaggiano ormai verso una omogeneizzazione a livello internazionale, di un peculiare e specifico corso di laurea e del solido periodo di tirocinio che il loro curricula formativo prevede sin dal primo giorno di studi.
Senza evitare giri di parole il Nursing Up afferma che «Bisogna dire basta ai voli pindarici di una politica che non affronta i problemi alla radice e che partorisce rimedi peggiori del problema stesso. Quanto accade getta un’ombra sulla qualità di un servizio sanitario che verrebbe ulteriormente svilito, a danno del cittadino. La Regione Veneto, con un atteggiamento fallace ed incomprensibile, parrebbe voler creare dei quasi cloni, che ambirebbero a svolgere, tra le altre attività domestico alberghiere, alcune tra le delicate funzioni che nella prassi quotidiana vengono assolte dagli infermieri».
Per il Nursing Up, l’Italia, che è ancora nella fase di una emergenza sanitaria, ha bisogno di un numero crescente di professionisti infermieri qualificati per tutelare la salute dei cittadini. Bisogna creare idonei strumenti di reale valorizzazione della professione infermieristica, che consentano ai giovani di avvicinarsi alla stessa ma non attraverso l’attribuzione di funzioni e responsabilità a suon di delibere o micro corsi regionali.
Il Nursing Up teme inoltre che, dopo il caso del Veneto, anche altre Regioni possano seguire lo stesso percorso, pensando in questo modo di risolvere la carenza di personale, proprio nel momento in cui il Governo nazionale, sta cominciando finalmente a compiere piccoli ma concreti passi in avanti per la valorizzazione della professione infermieristica.
Infine il richiamo a tutte le Regioni ad operarsi «affinché il Comitato di Settore, che nei prossimi giorni a nome loro dovrà adottare “l’atto di indirizzo per il nuovo CCNL della Sanità” dia indicazioni all’ARAN per riformare la struttura contrattuale, per riconoscere l’autonomia delle professioni infermieristiche e sanitarie non mediche e nel contempo forniscano alle parti contrattuali gli strumenti e le direttive necessari per quella seria e reale valorizzazione che gli infermieri meritano, sia sotto il profilo economico che professionale».
Alberto Speciale