Il dito nell’occhio….

 
 

ANAC, Procura, Politici Locali e Nazionali Veronesi: tutti a guardare la città che scompare e nessuno a muovere un dito….

Solo risposte nel vento, citando Bob Dylan prossimo ospite in Arena.

Nelle ultime settimane abbiamo toccato numerosi argomenti sul Catullo, descrivendo come tutti noi Veronesi abbiamo assistito ad una vera demolizione sotto la gestione della politica locale e di Save, oltre che dei Presidenti Riello ed Arena. Ma in fondo quello che è successo al Catullo è solamente l’ultima delle cose per cui vergognarsi, realizzate dalla politica locale, della passata amministrazione, con tutti a guardare e senza mai l’indicazione di un responsabile.

Se mettessimo in fila tutto quello che la città ha subito negli ultimi 10 anni, in un canovaccio per un romanzo, Ken Follet scriverebbe un giallo sicuro best seller.

Volendo togliere il nome della città, per non confondere chi legge, ed elencando quello a cui abbiamo assistito con la Fondazione dell’Opera commissariata, la banca della città persa per una gestione allegra, la doppia società di vendita dei biglietti per gli spettacoli del teatro all’aperto più grande del mondo, la situazione AGEC, le truffe legate ai terreni con il Vice Sindaco arrestato (con consorte), la proposta di un cimitero verticale, la ruota panoramica, la gestione del traforo ed infine tutta la questione dell’aeroporto veduto senza gara a quattro soldi agli amici degli amici, a leggere questo elenco di fatti sembrerebbe proprio che si parli di una città del Sud (povero Sud ci perdoni …) commissariata per mafia.

Invece no, stiamo parlando di una delle più importanti città del ricco Nord-Est Italiano, Verona città d’arte e leader nel settore agro-alimentare, con la storica Fiera Agricola in corso.

Nelle scorse settimane abbiamo scritto quello che nessun altro giornale locale abbia mai scritto, poiché asservito a chi paga la pubblicità o alla volontà dell’editore di riferimento, descrivendo le scorrettezze e i danni rilevanti che i soci locali hanno fatto al Catullo e di conseguenza alla città, al turismo e a tutto il suo ricco territorio. Danni a cui sarà difficile porre rimedio, considerando i posti di lavoro persi, la competitività del territorio come destinazione turistica, il bacino del Garda, le opere liriche, le mostre, comunque danni che saranno difficili da riparare senza dolorose e difficili rinunce per tutti.

Ormai non controlliamo più nulla in Catullo. Nonostante l’apparenza della società Aerogest di espressione pubblica, i Presidenti Riello ed Arena continuano a proclamare che va tutto bene (madama la marchesa) tacendo volontariamente che dal pomeriggio fino al giorno dopo l’aeroporto sia vuoto, e quasi tutti i negozi siano chiusi, e nel 2017 Verona sia stato l’aeroporto che è cresciuto meno in termini di volumi di traffico nel Nord Italia.

Investimenti? Prima il risanamento tuona Riello dal suo pulpito, personaggio molto capace a gestire aziende…

L’aeroporto di Verona urge essere ristrutturato ed ampliato con una programmazione ben definita, legata ad una strategia di crescita del territorio; lo abbiamo ripetuto molte volte ma questo non è certamente un problema per i nostri Riello ed Arena (i due paladini di SAVE), loro si comportano come capi di una setta (massonica?) e raccontano a tutti noi che tutto va bene e ciò che ha realizzato (?) SAVE sia incredibilmente positivo.

Abbiamo poi più volte posto il problema: ma che cosa ha fatto SAVE finora? Perché non rendono pubblico il loro piano industriale (quello di SAVE, oltre che quello del Catullo e Montichiari) con il piano di investimenti e le date di completamento delle opere previste? Perché questa segretezza?

E’ semplice rispondere: perché non c’è nulla di tutto quello che continuano a dire Riello ed Arena, e noi Veronesi trattati come degli imbecilli che devono credere a tutto quello che dicono questi signori, unti da SAVE.

La scorsa settimana il Consigliere Bertucco ha rilasciato sul nostro giornale un intervista dopo la pubblicazione di un nostro intervento dal titolo “meno male che Bertucco c’è ….”, dopo l’incontro del Presidente Arena e l’AD Cazzanti in Comune, chiarendo con numeri alla mano che per l’ennesima volta sono state dette delle corbellerie difficili da accettare.

Bertucco cerca di cavalcare la tigre, ma non ha le staffe, né i finimenti. Solo la parvenza di un fantino.

Sarà stato l’unico politico in Comune a rispondere, evidenziando l’incongruenza di quello che si diceva. Stupisce che non si sia levato alcun commento dai consiglieri di maggioranza con in testa l’assessore alle partecipate, Daniele Polato.

Ci chiediamo, e chiediamo: Assessore tutto bene? Soddisfatto delle favole che sono state raccontate e poi smascherate da Verona News. Possibile che i consiglieri di maggioranza non dicano nulla? Così come quelli dell’opposizione, escludendo i #Farenoiconlitalia, che hanno perpetrato negli scorsi anni lo scempio del Catullo, accondiscendendo a cessioni non ortodosse?

Non capiamo quello che sta succedendo.

Ci troviamo di fronte una situazione difficile che comincia a disgustare tutti a Verona, ed anche, ormai, a Brescia e provincia, e siccome siamo in piena campagna elettorale vorremmo sapere che cosa pensano i candidati PD, M5S, FI Lega e FdI che si presentano sul territorio. (Abbiamo escluso i #Farenoiconlitalia per quanto sopra indicato).

Chi di loro impugnerà per primo il vessillo della difesa del territorio e dell’aeroporto?

Chi avrà il coraggio di scontrarsi con il cane di paglia di SAVE, che mostra canini spuntati dalla lima di Deutsche Bank, che ne controlla ogni movimento contabile?

Perché questo silenzio assordante?

Dobbiamo comunque rendere merito ai numerosi interventi del Senatore Bertacco (Fratelli d’Italia), l’On.le Dal Moro (PD) e Massimo Castellani (CISL) che hanno sicuramente fatto riflettere, ma ciò non è bastato a far intervenire le istituzioni.

Anche i M5S sono intervenuti con l’On.le Businarolo, mossa da fervore elettorale, ed hanno presentato un loro esposto all’ANAC.

Abbiamo letto le analisi dall’ex Presidente di Confindustria Verona, dr. Pedrollo e dei suoi incontri con Marchi, ed ha ribadito la bontà della soluzione SAVE.

Anche il nuovo Presidente Bauli (con il manifesto “Osare” dell’ultima assise del giugno scorso) non si schiera, ma invoca la necessità di sviluppare Catullo nonostante la sua DG (Dott.ssa Carisano) sia nel C.d.A. Catullo, ed a parere di molti con scarsissimi risultati. Ricordiamo alla dott.ssa Carisano che SAVE ha fatto sì che il Comitato Ambiente Aeroportuale dimezzasse il numero dei movimenti aeromobili, dai precedenti 80.000 che avrebbero garantito almeno 8 milioni di passeggeri nel lungo termine, e quindi una garanzia di sviluppo per il territorio, ai 45.000 movimenti, che significa in termini di volumi di traffico appena 4,5 milioni di passeggeri. Un vero e proprio ridimensionamento scientifico, e ci chiediamo se la dott.ssa Carisano abbia capito bene la questione della riduzione dei movimenti aeromobili per il lungo termine.

Possibile che la città non sia difesa da questi assalti, che avranno inevitabilmente degli impatti negativi su tutto il sistema produttivo del Garda, sul turismo e sulla recettività anche delle provincie limitrofe?

Possibile che Verona ed i Veronesi non abbiano la forza di reagire, e che tutti si siano sottomessi ad un destino funesto per la città?

Le cose che abbiamo scritto, mai contestate o contraddette, sono note a tutti e meritavano sicuramente l’intervento della Procura che, come sappiamo, ha mandato – a seguito della trasmissione de la7 – la Guardia di Finanza in aeroporto nel 2012.

Che fine hanno fatto tutti i documenti e i verbali redatti con i dipendenti che hanno raccontato quello che succedeva in Catullo?

Perché la Procura non ha agito e tutto è rimasto lettera morta?

L’ex DG Bassetti aveva fatto fare un audit da una nota società di consulenza su ciò che era successo in Catullo nel periodo 2009-2011, e consegnato in Procura (reggente Il Dott. Schinaia) con il Presidente Arena, che fine ha fatto?

Il consigliere Bertucco parla dell’azione di responsabilità al C.d.A. Catullo come una barzelletta, ma tutti sanno che il termine entro il quale era possibile esperire l’azione di responsabilità era Aprile 2016. Il III comma dell’art. 2393 cod.civ., prevede che essa sia promuovibile entro cinque anni dalla cessazione dell’amministratore dalla carica. Crediamo che Bertucco voglia far più rumore mediatico che sostanza, la vera questione è che la G.d.F. ha trovato molte cose che potevano aprire ad una pulizia totale del Catullo gestito per anni in modo clientelare, ed invece non è stato nemmeno inviato un avviso di garanzia all’usciere…

Parlare ancora di azione di responsabilità è del tutto inutile, e paventarlo nei confronti del successivo C.d.A., appare oltremodo strumentale a far tacere i pochi che si sono mossi per reagire.

Tutti sanno quello che è successo in Catullo, ma ad oggi nessuno ha mosso un dito…

ANAC, nonostante gli esposti ricevuti due anni orsono, non si esprime ancora, e ci chiediamo perché? A chi giova il silenzio? L’antitrust, invece, con il Presidente Petruzzella ha preso proprio ad esempio ciò che è accaduto in Catullo, come quello che non andrebbe mai fatto, ponendo dei paletti in merito alle concentrazioni che necessitano gare per essere realizzate.

Il vero dilemma di Verona è che i nostri rappresentati della politica nazionale non si fanno sentire, qualsiasi sia lo schieramento, escludendo ovviamente le banderuole che sempre parlano a sproposito. Hanno smantellato Verona in questi anni e nessuno batte un colpo.

Ricordiamo alcune cose che sono emerse ed apparse sui giornali locali, e che sicuramente andavano perseguite legalmente, come le famose piante di olivi in affitto messe sul fronte delle aerostazioni e pagate 84.000 euro, cifra con cui si poteva comprarne almeno 3000. Poi la società di ingegneria ADG utilizzata per smantellare la struttura tecnica interna del Catullo ed arrivata a fatturare più di 4 milioni di euro nel periodo 2009-2012; purtroppo non è mai stato chiarito che cosa fosse stato progettato per quella somma rilevante.

Non sono da memo il contratto con AVISIO SRL e Distelleria Marzadro S.p.A., sponsorizzate dal ex vice Presidente Angeli, per la locazione di un capannone per uso parcheggio, ad un costo di 300.000 euro l’anno. Come noto Catullo ha tenuto l’immobile per 6 anni con un costo di 1.8 milioni di euro senza averlo mai utilizzato. Potremmo parlare dell’area Kiwi, acquistata a quasi il doppio del costo iniziale, e l’affare Ares 2 per lo sviluppo un parcheggio che non serviva, e che avrebbe fatto fallire la Catullo Park, poi velocemente chiusa.

Di cose note ce ne sono tante da verificare e valutare, non capiamo l’insistenza per l’azione di responsabilità, magari per togliere l’attenzione sulla faccenda SAVE-Catullo.

Vorremmo che tutta la città si indignasse per quello a cui stiamo assistendo, e che i nostri politici si muovessero per difendere quel poco che rimane della città su cui si può lavorare.

In molti sono convinti che ANAC si esprimerà e si dovrà andare in gara per quel partner industriale in grado di garantire sviluppo e crescita al territorio. Noi siamo dello stesso parere, ma vorremo anche ricordare che l’esposto in ANAC è stato fatto da un signore di origine siciliana, trapiantato sul lago d’Iseo che è il Presidente di ONLIT, Dario Balotta e non un Veronese o associazione che fa capo a Verona. Una constatazione molto triste che la dice tutta su come sia stato possibile – in questi ultimi decenni – lasciare la città in mano a comitati d’affari che hanno potuto fare quello che volevano, svendendo ai veneziani senza palanche un gioiello quale il Catullo.

Ora guardate il dito, non la luna…

 
 

2 COMMENTI

  1. Tra le opere e attività che danno un senso di mortificazione per la città di verona credo sia da annoverare la telenovela FILOBUS….già TRAMVIA. Sia Brescia che Padova hanno da vari anni un sistema di mobilità su rotaia che serve alla mobilità cittadina seppur patito dopo Verona; noi abbiamo solo… Tante parole e niente fatti… Soprattutto niente progetti esecutivi.

  2. E POI…. Tosi vuole lanciare il “modello Verona” in giro per l’Italia: sarebbe una iattura per tutti (Villafranca ne sa qualcosa, vedi ospedale e Grezzanella)). Apprezzo la sintesi di Verona News riguardante la “veronesitudine”; quanto sono lontani i tempi dei Zanotto, dei Fedeli, dei Gozzi, dei Tomelleri ! La lontananza ed il distacco da quei personaggi che hanno pensato la Verona di oggi e che gli attuali politici stanno lentamente mortificando, mette angoscia fino a chiedersi: dove andremo a finire?
    Aspetto con trepidazione che Sindaco di Verona, Enti economici e parti sociali, si espongano con precisione sul Catullo ma il recente incontro in fiera tra Sboarina ed il sindaco di Venezia pare aver sancito una “pax ducale” che non porta a nulla di buono: speriamo siano stati solo dei convenevoli. Eppur questo silenzio è assordante e chi vivrà ne vedrà i risultati. Il “male”, il grande male di Verona sta nei salotti esclusivi dove si decide tutto ed il contrario di tutto, in barba alla trasparenza ed alla democrazia.

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