“È un impegno preso con tutti i giovani e giovanissimi che durante il lockdown hanno mandato i loro disegni o altri elaborati alla Regione.
La mostra è ormai pronta e la faremo a primavera, e coinvolgerà ogni provincia.
Il DPCM con le misure per contenere il Covid che minaccia di rialzare la testa ci impedisce di farla in autunno come speravamo. Ma quest’attesa renderà ancora più significativa la riflessione su quanto è accaduto alla luce delle esperienze di bambini e ragazzi”.
Parola del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia il quale ha voluto annunciare, all’interno della conferenza stampa COVID19 di ieri, uno dei primi appuntamenti culturali nella nostra Regione previsto per il prossimo anno e promesso durante il lockdown della primavera scorsa. Parliamo dell’esposizione delle opere realizzate dai giovanissimi durante la chiusura delle scuole a causa della pandemia.
Opere di cui il Presidente ha già dato in parte risalto durante il punto stampa quotidiano che ha tenuto regolarmente in quel periodo. Fu proprio in questa circostanza che un creativo ha lanciato al Governatore l’idea di un’esposizione riassuntiva e ragionata.
Idea che fu raccolta subito dalla Regione, che ha trovato subito al suo fianco il Teatro Stabile del Veneto, sua partecipata e partner naturale per le attività culturali diffuse sul territorio.
L’evento, infatti, è stato pensato per fare sosta in ogni capoluogo di provincia della regione, ospitato in un edificio altamente rappresentativo del territorio più una significativa permanenza a Vò Euganeo, il comune divenuto simbolo dell’impegno dei cittadini in questo momento storico.
Nel programma rinviato alla prossima primavera, la mostra avrebbe dovuto seguire il seguente percorso:
– Vicenza, Basilica Palladiana, dal 16 novembre al 4 dicembre;
– Venezia, M9 (Mestre), dall’11 dicembre al 1 gennaio;
– Treviso, Palazzo dei Trecento, dall’8 al 29 gennaio;
– Rovigo, Pescheria e Gran Guardia, dal 5 al 26 febbraio;
– Verona, Castelvecchio, dal 5 al 26 marzo;
– Belluno, Palazzo Bembo dal 2 al 23 aprile;
– Padova, Palazzo della Ragione, dal 30 aprile al 21 maggio;
– Vò, Villa Contarini, dal 29 maggio al 18 giugno.
“Il materiale raccolto è una testimonianza eccezionale – aggiunge il Presidente -. Si tratta complessivamente di oltre 800 disegni, 54 disegni-scultura, 13 sculture, 76 pensieri-messaggi.
Da essi viene una testimonianza viva, un invito a condividere e rielaborare attraverso gli occhi dei bambini le emozioni vissute da tutti. Per questo, la mostra troverà l’appoggio di un importante comitato di coordinamento; non si tratta, infatti, di una semplice rassegna di opere grafiche, ma l’occasione per trasformare in bagaglio utile a tutti quell’esperienza di comunità”.
“I giovani e i giovanissimi – conclude il Governatore – hanno dimostrato grande serietà di fronte alla Pandemia. Responsabilmente hanno subito la mancanza di quella vita relazionale che è fondamentale alla spensieratezza della loro età. Il dialogo empatico che si è instaurato tramite i loro messaggi e disegni con chi era impegnato a livello istituzionale sono la conferma che non sono stati degli spettatori inerti e insensibili ma, a modo loro, hanno preso a cuore la vita collettiva con grande partecipazione”.