È partita la raccolta delle olive nella provincia di Verona, dalla Valpantena alla Valpolicella.
Il Garda comincerà nella seconda parte di ottobre.
Dalle prime impressioni l’annata 2022 si profila decisamente migliore rispetto allo scorso anno, quando le condizioni atmosferiche avverse causarono la perdita quasi totale della produzione.
Si prevede comunque un calo del 20-30 per cento a causa della siccità, con un olio però strutturalmente importante.
“Il caldo siccitoso ha inciso molto – sottolinea Leonardo Granata, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto -, anche se le perdite saranno più o meno alte a seconda delle zone e dell’irrigazione, e quindi avremo un andamento a macchia di leopardo. Quest’anno non abbiamo, però, subito le gelate primaverili dello scorso anno e quindi, complessivamente, sarà un’annata buona, anche se lontana da quelle eccezionali del 2020 e del 2018. Il caldo siccitoso ha limitato, però, la diffusione della mosca dell’olivo e perciò vediamo sulle piante un prodotto complessivamente sano. Dalle prime moliture l’olio, proprio in conseguenza della scarsità d’acqua, appare molto forte, strutturato, aromatico e con alto contenuto di polifenoli. Ci sarà un effetto sul prezzo di vendita dovuto al caro-bollette, ma anche al rincaro di materiali come bottiglie, latte, cartoni. Si prevede un ritocco all’insù di almeno 50 centesimi al litro”.
Conferma Alessandra di Canossa, presidente di settore di Confagricoltura Verona, provincia in cui si concentra la maggior parte degli oliveti (3.568 ettari su 5.412): “Non sarà un’annata strabiliante, ma l’olio c’è e prevediamo anche una qualità alta – dice -. Siamo contenti perché, dopo un’annata sfortunatissima come quella dell’anno scorso dal punto di vista meteorologico, si tornerà ad avere sulle nostre tavole l’olio veronese, molto apprezzato dagli chef e dagli appassionati di cucina. Ci sarà una difformità di produzione a seconda delle zone, ma in generale sul Garda gli alberi sono carichi e si attende l’inizio della raccolta, previsto dopo il 20 ottobre, mentre in Valpolicella e in Valpantena si è già iniziato a raccogliere”.
Dopo l’annata boom del 2020, l’ultima è stata di scarica, con una resa crollata del 90%. In aumento, invece, la superficie coltivata a olivi in Veneto: secondo i dati 2021 di Veneto Agricoltura, la superficie totale è di 5.412 ettari (+1,4%), con quasi il 70% degli oliveti localizzato in provincia di Verona (3.568 ettari), seguita da Treviso , Vicenza e Padova.
Nel 2021 la quantità raccolta si è fermata a 24.800 quintali: una cifra ben lontana dai 220.000 quintali del 2018 e dai 246.400 del 2020.