II Torricella Massimiliana: il Consiglio di Stato conferma lo sgombero delle antenne abusive

 
 

Sono state pubblicate il 18 e 25 ottobre 2021 le Sentenze del Consiglio di Stato che mettono la parola fine alla questione delle antenne abusivamente installate sulla II Torricella Massimiliana dagli antennisti. Ancora una volta l’illegale installazione è stata denunciata da un Comitato di cittadini: il Comitato contro le Antenne sulle Torricelle.


I giudici della Sesta Sezione del Consiglio di Stato hanno messo la parola fine alla arrogante occupazione della II Torricella Massimiliana perpretrata da alcuni decenni da parte di un gruppo di emittenti locali e non. Al momento sono solo quattro (su nove) le Sentenze pubblicate, quelle nei confronti di Radio Zeta, Radio Gambellara S.r.l., Elemedia S.p.A e RTL 102,500 Hit Radio S.r.l. (si, proprio quella dei Power Hits Estate in Arena) a breve saranno pubblicare anche le altre mancanti.

Ricordo che il Consiglio di Stato nell’adunanza del 9 novembre 2020 ha pronunciato i decreti di accoglimento delle domande di tutela cautelare monocratica sui ricorsi proposti da P-Sphera S.r.l., Rtl 102.500 Hit Radio S.r.l., Associazione Culturale Radiofonica Culturale, Radio Zeta S.r.l., Trasminet S.a.s. di De Rossi Federico e Damiano e C., Associazione per l’Annuncio Cristiano della Pace (Telepace), P-Sphera S.r.l. in qualità di incorporante la Società E-Sphera S.r.l., O-Sphera S.r.l., Elemedia S.p.A., contro l’Agenzia del Demanio Direzione Regionale Veneto nei confronti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Soprintendenza per le Provincie di Verona Rovigo Vicenza, Comune di Verona non costituiti in giudizio (qui mio articolo).

Oggetto del ricorso presentato dai predetti ricorrenti riguarda la riforma delle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (qui i testi delle Sentenze: Trasminet s.a.s. di De Rossi Federico e Damiano & C., RTL 102.500 Hit Radio s.r.l., Radio Zeta s.r.l., Radio Lagouno s.r.l., Radio Gambellara s.r.l. (già Radio Universal Verona s.r.l.), P-Sphera s.r.l., O-Sphera s.r.l., E-Sphera s.r.l., Associazione per L’Annuncio Cristiano della Pace, A.C.R.C.- Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria, concernente l’annullamento:

  • dell’ordinanza del 16 marzo 2018 con la quale il Direttore dell’Agenzia del Demanio regionale Veneto ha disposto il rilascio del compendio demaniale denominato “II Torricella Massimiliana” sito in Verona alla via S. Giuliana n.4;
  • del provvedimento del 3 luglio 2018 a mezzo del quale l’Agenzia del Demanio riattivava i termini dell’ordinanza emessa ex art. 823 cc. concedendo 240 giorni di termine per liberare l’area di Torricelle da tutti gli impianti dei ricorrenti ivi presenti.
  • del provvedimento del 23 gennaio 2019 a mezzo del quale l’Agenzia del Demanio, all’esito dell’indetta conferenza dei servizi ex lege 241/90, facendo seguito all’ordinanza di sgombero emessa ai sensi dell’art. 823 c.c., ha convocato i ricorrenti per accertare l’avvenuto rilascio del bene, con avvertimento che “in caso di accertato mancato rilascio del sito libero e sgombero da cose e persone, si darà seguito all’esecuzione dello sgombero in via amministrativa con l’ausilio della Forza Pubblica a spese e carico di Codeste Ditte per ogni attività conseguente e connessa”.

Le richieste di sospensiva presentate dalle ricorrenti muovevano dal fatto che, nelle more del giudizio d’appello, il 19 ottobre 2020 il Direttore del Veneto dell’Agenzia del Demanio ha comunicato agli istanti che: “Si fa seguito alla precedenti note inerenti la procedura di sgombero e ripristino del compendio demaniale II Torricella Massimiliana. Viste le sentenze immediatamente esecutive del Tribunale Amministrativo per il Veneto sui ricorsi relativi alla procedura in oggetto e favorevoli per l’Amministrazione, le SS.LL. sono convocate in loco per il giorno 19 novembre ore 9,30 per accertare l’avvenuto rilascio e liberazione del sito, con la rimozione delle installazioni e rimessa in pristino dell’immobile mediante demolizione/asportazione delle opere ivi insistenti. Si procederà alla verifica congiuntamente con le Amministrazioni in indirizzo per i necessari accertamenti dello stato di conservazione dell’immobile e dell’avvenuta rimozione di tutti i beni mobili, impianti, apparecchiature e cose.
Si avverte sin da ora che in caso di accertata mancata liberazione del sito da cose e persone, si darà seguito all’esecuzione del rilascio in via amministrativa con l’ausilio della Forza Pubblica a spese a carico di Codeste Ditte per ogni attività conseguente e connessa.”.

     Pertanto il giorno 19 novembre 2019 l’Agenzia del Demanio non si sarebbe limitata ad una semplice verifica del rilascio dell’immobile e della rimozione delle installazioni esistenti e rimessa in pristino, bensì darà anche esecuzione forzosa del rilascio con l’ausilio della Forza Pubblica.

Di conseguenza l’irradiazione dei programmi di video e radiodiffusione degli antennisti per la città e la provincia di Verona e parte di quella di Mantova dagli impianti collocati nella proprietà demaniale, sarebbe stata azzerata, essendo stata convocata, tra gli altri, anche l’azienda somministratrice dell’energia elettrica degli apparati di trasmissione dell’istante (AGSM Verona SpA). Di qui l’evidente interesse degli antennisti istanti alla richiesta di sospensione della esecutività della sentenza impugnata.

Nelle Sentenze del Consiglio di Stato pubblicate nei confronti di Radio Zeta, Radio Gambellara S.r.l., Elemedia S.p.A e RTL 102,500 Hit Radio S.r.l. si legge che: «lo Stato ha dimostrato di tenere in particolare cura il bene sotto due distinti, seppur convergenti profili, poiché l’intero complesso delle quattro Torricelle è stato sottoposto a vincolo paesaggistico con decreto ministeriale in data 30 gennaio 1956 e, quindi, a vincolo storico e artistico con decreto ministeriale in data 18 agosto 1997; l’Agenzia del demanio non ha preteso una indennità quale canone di occupazione della Seconda Torricella, ma ha richiesto il pagamento dell’indennizzo per occupazione abusiva del bene demaniale e quindi sine titulo (…)».

Inoltre per il Collegio «La tolleranza più volte richiamata dalla società appellante a sicuro indice dell’intendimento dell’Agenzia del demanio di “tollerare” e “sanare” la presenza degli impianti è esclusa in radice dalla richiesta, reiterata, rivolta alle società occupanti, di corrispondere una somma per la perdurante occupazione illegittima, perché sine titulo. D’altronde, come è noto, facendo richiamo alle statuizioni dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato 17 ottobre 2017 n. 9, la mera inerzia da parte dell’amministrazione nell’esercizio di un potere-dovere finalizzato alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico non è idonea a far divenire legittimo ciò che (nella specie l’occupazione sine titulo) è sin dall’origine illegittimo e allo stesso modo, tale inerzia non può certamente radicare un affidamento di carattere legittimo in capo a colui che aspira di essere destinatario di un atto amministrativo favorevole idoneo a ingenerare un’aspettativa giuridicamente qualificata.».

     Come ricordato dai giudici del Consiglio di Stato l’area in cui sorgono le Torricelle è  sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla parte seconda (Beni culturali) e alla parte terza (Beni paesaggistici) del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Codice ben noto al Comitato contro le antenne sulle Torricelle che per primo ha segnalato l’abusivismo dilagante sulla II Torricella Massimiliana, passato sempre sotto traccia dalle varie Amministrazioni comunali, tranne l’attuale, che si sono alternate negli anni. Sembra quasi che le Torricelle siano una “zona franca” verso la quale la politica, ed anche i media, hanno guardato con gli occhi chiusi o benevoli. Da quasi 40 anni.

Nota a margine, sarà interessante capire come abbia fatto la maggiore azienda a partecipazione pubblica comunale ad aver consentito l’erogazione dell’energia elettrica ai ripetitori e parabole posto che erano tati installati sine titulo, mentre, in caso di un banale allaccio domestico viene richiesto copia del titolo giuridico di possesso immobiliare.

Ancora una volta senza le denunce e segnalazioni dei vari Comitati sorti (Comitato Verona Sud, Comitato ASMA, Comitato Ambiente Montorio, Comitato Filobus, …,) che tipo di città sarebbe oggi Verona? Fino a che punto è legittimo che Comitati surroghino azioni di competenza pubblica?.

Raggiunta telefonicamente l’assessore Ilaria Segala ha dichiarato che «Credo che si stia avviando verso la conclusione questa vicenda, inoltre parallelamente è in stesura il piano delle antenne di tutto il comune, redatto dagli uffici urbanistica insieme a specialisti esterni che, in modo chiaro, determinerà ove non possono essere installate le antenne».

Mentre il Comitato contro le Antenne sulle Torricelle, per voce del Presidente Marco Caltroni, dichiara: «Erano i lontani anni ’80 quando l’Intendenza di Finanza chiedeva la restituzione del bene occupato abusivamente da emittenti televisive. Ci sono voluti 40 anni per arrivare alla soluzione di una vicenda triste per la città di Verona e per l’Italia.  Ora che il Consiglio di Stato ha dato ragione al Demanio, ha dato ragione a noi Cittadini, il ripristino della legalità è imminente. Come Comitato non possiamo certo dire che sia una vittoria; non è pensabile che per accertare la verità ci siano voluti 40 anni; è indubbiamente una sconfitta per tutti, per la Politica, per le Istituzioni, per i cittadini. La grande soddisfazione è che un bene pubblico verrà restituito alla cittadinanza».

Prossima tappa adesso ripristinare la legalità al Forte S.Mattia, anche’esso ostaggio di antenne prive di autorizzazione oltre che compendio oggetto di sfregio alle mura (qui i miei articoli. Forte San Mattia, antenne: continuano gli abusi. Il Comune e il Soprintendente cosa fanno?, Torricelle, Forte San Mattia: impianti installati privi dei titoli autorizzativi. Nessuna sanzione avviata, Torricelle, Forte San Mattia: ancora tralicci e antenne per comunicazioni. Sono tutti regolari? ).

Avevo presentato il 6 febbraio 2020 all’Ufficio attività Edilizia comunale domanda di accesso generalizzato chiedendo: «di poter ricevere l’elenco delle ditte, Enti pubblici e privati autorizzati dal Comune di Verona all’installazione delle stesse. Ho chiesto inoltre di sapere se le installazioni sono state tutte autorizzate dalla Soprintendenza di Verona e se l’Amministrazione comunale ha autorizzato i lavori edili in sfregio alla fortificazione permettendo il passaggio dei fili in esterno ed in interno». A stretto giro l’Ufficio Attività Edilizia SUAP – SUEP mi aveva risposto che: “(…) si comunica che per gli impianti installati su Forte San Mattia non risultano presentati/rilasciati titoli abilitativi né procedimenti sanzionatori avviati.”

Nessuna spiegazione, invece circa la mancata indicazione dei nomi degli “installatori” che avrei capito se la motivazione di diniego all’ostensione fosse dovuta ad un procedimento penale “già” in corso.

Dopo un anno, il 15 marzo 2021, sono ritornato a chiedere le stesse informazioni agli uffici comunali ed il 15 maggio ho ricevuto la seguente risposta:

  • non è possibile divulgare l’elenco degli Enti e ditte che hanno installato le proprie antenne sul Forte San Mattia in quanto trattasi di informazioni riservate concernenti la sicurezza nazionale;
  • presso questa Amministrazione non risultano depositate autorizzazioni della Soprintendenza;
  • nessuna autorizzazione è stata rilasciata dall’Amministrazione comunale per l’esecuzione di lavori edili in sfregio alla fortificazione permettendo il passaggio dei fili esterni ed interni;
  • l’Amministrazione comunale ha avviato un’attività di censimento dei siti ai fini della regolarizzazione sotto il profilo edilizio e monumentale.

Posto che a me risultano presenti antenne non solo delle Forze di Polizia ma anche di aziende private (salvo fughe dell’ultima ora, ma non ci scommetterei) a questo punto mi domando se ad oggi sono già intervenuti il Comune ed il Soprintendente considerata l’assenza delle prescritte autorizzazioni ed il danno arrecato alla struttura.

Un’altra battaglia all’orizzonte per il Comitato contro le Antenne sulle Torricelle?

Alberto Speciale

(Scatti di repertorio personali)

 

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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