Il sopralluogo previsto per questa mattina alle ore 10 presso la II Torricella Massimiliana non si è svolto. Quindi nessun ulteriore “prise de vue”.
Ieri con un comunicato stampa l’Agenzia del Demanio ha informato che, in merito alla questione della II Torricella Massimiliana di Verona, dove insistono antenne radiotelevisive irregolarmente installate, sono stati attivati ricorsi al TAR da parte di undici delle quattordici società che hanno impianti e attrezzature sul sito, per ottenere la sospensiva del provvedimento di sgombero e ripristino dei luoghi, così come previsto dalle decisioni assunte in Conferenza di Servizi dello scorso luglio (2018).
Ricordiamo che a seguito del dissenso, espresso in quella sede, dalle Amministrazioni coinvolte sulla sanabilità dei tre tralicci esistenti nell’area, e dopo aver raccolto il parere negativo sia della Regione Veneto, sia della Soprintendenza, sia del Comune di Verona nel procedimento, l’Agenzia del Demanio ha infatti attivato tutte le procedure necessarie a ripristinare la legalità sul sito, fra cui il riavvio dell’iter di sgombero che era stato sospeso durante lo svolgimento della conferenza.
Cionondimeno per consentire a tutti i soggetti coinvolti di rimuovere e spostare le apparecchiature e ripristinare l’area secondo le indicazioni della Soprintendenza sono quindi stati assegnati 240 giorni di tempo prima della verifica, con la Soprintendenza, dell’effettivo ripristino del sito al suo stato originario.
Tale verifica con sopralluogo, che era stata fissata per oggi, 6 marzo 2019, è stata sospesa in attesa di conoscere le decisioni del TAR, che discuterà i ricorsi in Camera di Consiglio il prossimo 20 marzo.
Presenti sul luogo, sotto la II Torricella Massimiliana si sono ritrovati, comunque questa mattina all’ora prevista, i cittadini del “Comitato contro le antenne sulle Torricelle” e i rappresentanti di Legambiente Verona.
“Siamo sereni e non delusi per il mancato sopralluogo”, afferma Marco Caltroni portavoce del Comitato, “siamo altresì fiduciosi del diritto e dell’operato del Demanio come anche del Comune di Verona soprattutto dopo che il dirigente attività edilizia SUAP-SUEP ha ‘richiesto’ il 18 gennaio (2019) alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle province di Verona, Rovigo e Vicenza di procedere all’emissione dell’ordine di demolizione delle opere abusivamente installate sotto forma di traliccio nei confronti dei soggetti privati indicati nei vari verbali di sopralluogo effettuati”.
“Il Comitato si riserverà nei prossimi giorni di contattare sia la Soprintendenza che il Comune di Verona in quanto è ormai chiaro che entrambi gli Enti si devono attivare nelle rispettive competenze” conclude Caltroni.
Commenta la situazione anche Chiara Martinelli, Presidente di Legambiente Verona, presente sul luogo: “I termini previsti per lo sgombero delle opere abusivamente installate sono scaduti e ci auguriamo che sia il Comune di Verona che il Demanio facciano valere il provvedimento”. Martinelli allarga l’orizzonte dell’analisi ricordando che “Esistono a Verona altri abusi edilizi in particolare modo compiuti sulla cinta magistrale e sulle fortificazioni, faccio un esempio su tutti citando Forte S. Mattia. E’ quindi importante una presa di coscienza collettiva, sia da parte del pubblico che del privato, su tale situazione azionando un generale maggiore attenzionamento sulle fortificazioni.”
Alberto Speciale