Prosegue l’inchiesta sui dati del Catullo.
Come si può evincere dai dati pubblicati da Assoaeroporti ed Enac, la situazione del Catullo non corrisponde a quella che sia il Presidente Arena, che Giuseppe Riello, oltre al socio SAVE, vogliono far credere, con buona pace dei media che si bevono bicchieri di nulla.
In realtà la stampa “ordinaria” non approfondisce le notizie, ma resta sulla superficie voluta dai soci del Catullo, che pur di ostentare sicurezza, forniscono particolari interpretazioni dei dati pur di dimostrare che l’ingresso del socio industriale (SAVE) abbia portato ossigeno al traffico degli aeroporti in concessione al Catullo.
In questi giorni si è discusso molto del piano industriale successivo all’ingresso di SAVE nella compagine societaria della Catullo SpA, opportunamente segretato e mai condiviso pubblicamente.
Ci chiediamo, ma c’è veramente un piano industriale o, come nel caso dei dati di traffico, c’è molta fantasia e verità manipolate? Ad oggi di certo c’è solamente il fatto che nessun investimento di rilancio e’ stato fatto, o tanto meno progettato.
Ci domandiamo se e come sia possibile che i soci del Catullo abbiano fatto entrare un socio, ovvero un partner industriale, che doveva agevolare e promuovere il rilancio del sistema del Garda con investimenti importanti, e tale ingresso è stato permesso senza un accordo sugli investimenti da fare (piano industriale).
A quanto sembra pare sia proprio così, anche dalle dichiarazioni del Presidente di SAVE Marchi, il quale si riporta alla presentazione del piano industriale del 2 Dicembre 2016, a più di 2 anni dalla firma dell’ingresso di SAVE nel Catullo.
Il Piano Industriale viene dichiarato contenente investimenti più volte annunciati dai Presidenti Riello e Arena, ma non si sono mai visti. Dal 2015 si parla di 66 milioni di investimenti, ma per noi Veronesi sono purtroppo solo virtuali.
Ora è arrivato il momento di vederlo, il piano industriale e renderlo pubblico con una strategia di sviluppo che garantisca la gestione della domanda di traffico del territorio del Garda per il medio/lungo termine.
A rendere ancora molto incerta la situazione è stato l’intervento dell’ente nazionale aviazione civile (ENAC) che ha ridotto l’attuale tariffa passeggeri a Verona per mancanza di investimenti previsti nel piano quadriennale che ogni aeroporto consegna all’ENAC. Sono anni che l’aviazione civile non interviene per ridurre una tariffa aeroportuale e questo rende molto preoccupante la situazione per il Catullo.
Ci si chiede allora il motivo che ha spinto i soci storici Veronesi a svendere a SAVE sapendo che la stessa SAVE era in una fase di vendita con l’ingresso di nuovi soci (Infravia e Deutsche Bank) che, come ormai accertato, senza nessun impegno industriale sottoscritto, hanno evitato di investire come era nella logica delle cose.
Probabilmente una gara per la scelta di un vero partner industriale sarebbe stata la strada corretta in funzione delle esigenze del territorio del Garda.
Non è detto che l’imminente pronunciamento dell’ANAC, in merito all’esposto sulla regolarità dell’ingresso di SAVE, possa riaprire i giochi.
Sotto il profilo dello sviluppo economico occupazionale, il territorio del Garda ha subito un danno importante per la decisione di non essere andati in gara e la conseguente mancanza di sviluppo presente e futuro.
Si potrà porre rimedio solo promuovendo una gara pubblica quanto prima.
http://www.assaeroporti.com/statistiche/
https://www.enac.gov.it/la_regolazione_economica/statistiche/index.html